Sport olimpici invernali – le pagelle della stagione 2020-2021

10 – Aaron March e Roland Fischnaller
L’Italia domina le classifiche delle specialità alpine dello snowboard grazie al talento, a una straordinaria costanza di rendimento e agli accordi di pace di Parigi del 1919.

9 – Alexis Pinturault e Petra Vlhová
La Coppa del Mondo di sci alpino va a due atleti fenomenali, che finalmente hanno trovato la stagione perfetta: quella con le finali a Lenzerheide.

8 – Marta Bassino e Katharina Liensberger
La gioia genuina delle due giovani sciatrici quando hanno alzato le loro coppe di specialità racchiude tutta la meraviglia di questo sport. Certo mai quanto togliersi i scarponi la sera.

7 – Arianna Fontana e Pietro Sighel
Ai mondiali di short track conquistano tre medaglie a testa, mantenendo l’Italia ai vertici di questo sport. A sua insaputa.

6 – Il vento di Östersund
Le ultime gare di biathlon si sono svolte in condizioni proibitive, con le sessioni di tiro stravolte dalle raffiche di vento. Per fortuna gli spalti erano vuoti.

5 – Le premiazioni in tempo di covid
Per mesi i biatleti si sono messi al collo le medaglie da soli, raccogliendo premi e mazzi di fiori mentre tenevano in mano sci e racchette, portando la carabina in spalla e indossando mascherina e guanti. No, niente: la cassiera del supermercato mi ha risposto così quando le ho chiesto se mi apriva il sacchetto della spesa.

4 – La discesa maschile dei mondiali di Cortina
La pista Vertigine si è rivelata molto bella; un po’ meno l’idea della FIS di mettere una serpentina prima del salto convinta che fosse un’attrazione di Gardaland.

3 – Il parallelo dei mondiali di Cortina
Non si vedevano così tante differenze tra rosso e blu dai tempi di Matrix.

2 – Le finali di coppa dello sci alpino
Le piste di Lenzerheide sono state preparate così male che i due giganti disputati sono considerati validi anche ai fini dei mondiali di sci alpinismo.

1 – Lo stato attuale dello sci di fondo
Uno degli sport più nobili langue tra formati assurdi di gara, regolamenti lacunosi come gli esami di italiano dell’università di Perugia, risse dopo il traguardo e calendari più discutibili di quelli di un’officina meccanica. Come se ad ammazzare lo spettacolo non bastassero già i norvegesi.

0 – La FIS
A vedere un’istituzione nobile così alla deriva, addirittura al punto di essere oramai quasi dannosa, viene il dubbio che a guidarla ci siano Fontana e Gallera.

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