7 domande sul calcio a Ivan Zazzaroni

Abbiamo fatto 7 domande sul calcio a Ivan Zazzaroni, esponente di una delle categorie professionali più discusse d’Italia: quella dei giudici di Ballando con Le Stelle.

1) Il prossimo campionato sarà il primo a giocarsi con il VAR. Da attento osservatore di calcio, non hai timore che gli opinionisti dovranno trovarsi un lavoro vero?
«Sì, ne ho parlato anche a casa e la mia compagna è preoccupata per me. Eventualmente potrei aprire un chiringuito a Formentera: la Soledad. Comunque il vero problema della Var è l’articolo: il o la?»

2) Gli arbitri di porta sono stati completamente inutili o hanno almeno aiutato a combattere la disoccupazione?
«La seconda. E adesso cosa faranno? In fondo per loro poco è cambiato: li hanno nuovamente messi alla porta.»

3) Se l’Italia non riuscisse a qualificarsi per Russia 2018, pur senza drammatizzare bisognerebbe porsi delle domande. Ventura andrebbe esiliato o consegnato all’Isis?
«Tavecchio ha già acquistato uno zainetto.»

4) Dallo scorso novembre sei direttore editoriale di Corrieredellosport.it e Tuttosport.com. Credi che per il raggiungimento di questo traguardo sia stata più importante la tua grande esperienza nel giornalismo sportivo o il fatto che tu sia un grande intenditore di fotogallery con i culi delle fidanzate dei calciatori?
«Le fidanzate dei calciatori ci stanno dando grandi soddisfazioni. Così come i compleanni e gli anniversari di questo o quello.»

5) I quotidiani sono spesso accusati di inventare notizie in estate per vendere copie. Non la trovi un’accusa ingiusta quando in realtà inventano notizie anche d’inverno?
«Avete dimenticato l’autunno e la primavera.»

6) Quando il Bologna vinse il suo ultimo Scudetto, tu eri un bambino e capivi poco di calcio. Non credi sarebbe bellissimo se ne vincesse un altro ora che almeno non sei più un bambino?
«Ho sempre amato i giornalisti coerenti: capivo poco allora, capisco poco adesso. Non è apprezzabile? Certo, però, che lo Scudetto al Bologna…»

7) La cosa che oggi ti fa più paura è fare un errore grammaticale in un articolo, la retrocessione del Bologna o che il parrucchiere ti sbagli il taglio?
«L’errore di Alfiero, il mio parrucchiere. Alfo è come Liedholm: quando sbaglierà un taglio tutto il negozio lo applaudirà.»

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