Calciomercato 2023 – Le pagelle e le probabili formazioni
Si è appena conclusa una scintillante sessione di calciomercato: quella del campionato arabo. Noi abbiamo però voluto tirare le somme e ipotizzare le probabili formazioni delle squadre di Serie A per l’annata 2023-2024.
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ATALANTA – 7
È stata un’estate estremamente movimentata per la società nerazzurra, che solamente grazie alle operazioni in uscita è diventata la 13esima nazione più ricca del Pianeta. L’Atalanta ha infatti guadagnato oltre un centinaio di milioni di euro grazie alle cessioni di Lammers, Boga, Demiral e soprattutto di Hojlund, passato al Manchester United dopo che i Red Devils hanno ordinato un Haaland su Wish.com.
I soldi sono però stati immediatamente reinvestiti, per costruire una rosa che permetta a Gasperini di lamentarsi su tre competizioni. Kolasinac sembra fatto apposta per giocare in Italia, data la sua fisicità e capacità di prendere a pugni i ladri, mentre Holm e Bakker possono dare ai nerazzurri ciò che manca da qualche anno sulle fasce: giocatori intercambiabili che nessuno riesce a distinguere.
I botti però arrivano in avanti: nonostante l’infortunio, la dirigenza crede molto in Touré mentre gli arrivi di De Ketelaere e Scamacca sono due scommesse intriganti che potrebbero rendere l’Atalanta una squadra di livello europeo.
O almeno un’ottima comunità di recupero.
La probabile formazione
BOLOGNA – 6,5
Dopo l’ottimo calciomercato dello scorso anno, continua l’opera di Sartori nella costruzione di una rosa all’insegna della sostenibilità (tutti gli acquisti sono stati portati a Bologna con macchine ibride).
I rossoblù non hanno rinnovato i contratti di Sansone, Soriano e Medel, col cileno che ha già trovato un nuovo lavoro come nano da giardino. In più, Motta ha dovuto salutare due cardini della scorsa stagione come Arnautovic e Cambiaso, che sono partiti per fare il salto in una grande squadra e nella Juventus.
La dirigenza ha però agito nuovamente in maniera molto intelligente, partendo dal rinnovo di Orsolini fino alla scelta di trattenere Van Hooijdonk, che giocherà con l’unico obiettivo di distrarre gli avversari ricordandoci quanto cazzo siamo vecchi. Beukema è un difensore solido e già pronto per prendersi la titolarità, mentre Saelemaekers può essere il perfetto sostituto di Schouten nel ruolo di “giocatore col nome che tutti sbagliano a scrivere sempre e comunque”.
La probabile formazione
CAGLIARI – 5,5
Nonostante l’acquisto di Oristanio faccia pensare il contrario, il club sardo ha preso molto seriamente il compito di costruire una squadra che possa restare nella massima serie. Augello è un profilo che garantisce esperienza, una grande quantità di cross per le punte e di battute deficienti dato l’arrivo di Jankto, mentre il giovane Sulemana ha mostrato grande personalità, specialmente quando urla il suo nome in discoteca.
La rosa sembra però ancora poco competitiva, e se la bravura di Ranieri può garantire solidità, restano dubbi in particolare sul reparto offensivo, visto che migliorare un attacco in cui c’è Lapadula prendendo Shomurodov e Petagna è come cercare di spegnere un incendio tirandoci un paio di bombe a mano.
La probabile formazione
EMPOLI – 5,5
La squadra toscana ha salutato i due pezzi pregiati della sua rosa, Vicario e Parisi, proseguendo nella sua politica basata sul far crescere giocatori giovani e finanziare i futuri mercati grazie agli acquisti delle squadre di Sarri.
L’Empoli pare però aver rischiato troppo: Caprile è un portiere talentuoso ma il salto in Serie A può essere un’incognita, Gyasi dà poche certezze e ci sono dubbi sul fatto che Destro non si sia ritirato ormai 5 anni fa per fare l’impiegato alle poste, giocando a calcio solo nei ritagli di tempo.
Come lo scorso anno, le speranze di salvezza sono affidate alla possibile esplosione dei tanti talenti offensivi (Shpendi, Cancellieri, Maldini), alla bravura di Zanetti e soprattutto alla presenza di tre squadre che facciano ancora più cagare.
La probabile formazione
FIORENTINA – 7
La sconfitta in finale di Conference League ha fatto capire alla Viola che manca davvero poco per puntare a un salto di qualità, motivo per cui in estate si è subito deciso di vendere Igor.
Pradè si è concentrato principalmente sul migliorare la squadra partendo dalle necessità più urgenti: fare un upgrade in attacco, aumentare la profondità della rosa e non rinnovare il contratto a Venuti. Nzola e Beltran sono sicuramente un passo avanti rispetto a Jovic e Cabral, ceduto al Benfica per oltre 20 milioni di euro (subito reinvestiti in avvocati data la denuncia dei portoghesi per circonvenzione di incapace).
Arthur e Mina potrebbero essere due colpi eccellenti nelle mani di Italiano e di un ortopedico capace, mentre Parisi può permettere a Biraghi di rifiatare e riprendersi dopo un anno passato a crossare per due centravanti di merda.
Infine c’è grande curiosità attorno a Infantino: è davvero talentuoso oppure è lì solo perché raccomandato?
La probabile formazione
FROSINONE – 7
Per la terza volta negli ultimi 8 anni, i ciociari giocano nella massima serie e la dirigenza non vuole commettere gli errori del passato, mettendo insieme una buona squadra: la Juventus Next Gen.
Sono tante infatti le operazioni fatte per accaparrarsi giovani bianconeri, come Soulè, Barrenechea e Kaio Jorge (preso insieme al brasiliano Reiner per accaparrarsi anche gli appassionati di anime).
La rosa è stata rivoluzionata a partire dall’addio di Lucioni, tornato a Lecce dopo la fine del prestito, e di Mulattieri, diventato una nuova forma di criptovaluta per gli scambi dell’Inter.
Il reparto offensivo è ricco di volti nuovi, come Kvernadze, Harroui, Cuni e soprattutto Cheddira, reduce da una grandissima stagione a Bari e pronto a mettersi alla prova su un palcoscenico molto più difficile: una squadra allenata da Di Francesco.
La probabile formazione
GENOA – 6
C’è grande entusiasmo in casa rossoblù, non solamente per la promozione, la retrocessione della Sampdoria e l’addio di Sturaro: i liguri infatti tornano in Serie A vogliosi di restarci a lungo, nonostante l’acquisto di Messias.
Alla solidità messa in mostra lo scorso anno, è stata infatti aggiunta l’esperienza di profili dal rendimento sicuro come Malinovskyi e Thorsby, oltre all’entusiasmo di Retegui, che vuole far bene in attesa di ottenere la cittadinanza dell’Arabia Saudita su richiesta di Mancini.
I dubbi maggiori riguardano la difesa, con la coppia Bani-Biraschi che non è il peggior disastro visto a Genova in questi anni solo perché la concorrenza è tristemente importante, e in panchina: Gilardino deve infatti dimostrare di essere un allenatore di livello e quest’anno ha l’occasione perfetta per farlo. Una stagione in cui, se va male, può dare la colpa a Bani e Biraschi.
La probabile formazione
HELLAS VERONA – 6
Dopo la salvezza raggiunta solo allo spareggio con lo Spezia, il presidente Setti ha deciso di non ripetere gli errori del passato, assumendo solo allenatori col patentino. In panchina è infatti arrivato Baroni, dopo un ottimo biennio a Lecce in cui ha dimostrato di saper centrare una promozione in Serie A al primo colpo, se dovesse servire.
Gli addii di Ceccherini in difesa, Veloso a centrocampo e Lasagna in attacco sono compensati dal fatto che non è che fossero poi granché, ma la cessione principale è quella di Tameze, che ha seguito le orme di Ilic andando al Torino nel tentativo di mantenere la pace tra Juric e Vagnati.
Da segnalare l’arrivo di Folorunsho e Tchatchoua, per la disperazione dello speaker del Bentegodi, e di Saponara, che ha lasciato la Fiorentina perché stanco di essere confuso con Amrabat. In avanti interessante l’esterno Mboula, cresciuto dalle giovanili del Barcellona e giunto a Verona da svincolato del Maiorca, nella speranza che finora il suo problema sia stato l’eccessiva vicinanza del mare.L’arrivo di Bonazzoli darà poi un’alternativa di gioco rispetto a Djuric, cioè permetterà di giocare la palla al di sotto dei due metri di altezza.
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INTER – 7
La campagna acquisti nerazzurra è stata particolarmente movimentata: a pochi mesi dalla finale di Champions, sono andati via tutti i portieri in rosa (Onana, Handanovic, Cordaz e Lukaku), sostituiti da Audero e Sommer. Lo svizzero è un profilo di esperienza e arriva a Milano per 6 milioni di euro, un euro per ogni giorno di durata della trattativa.
Inzaghi ha perso sicuramente diversi punti cardine della sua rosa, da Skriniar a Dzeko, passando per Brozovic, andato a giocare in Arabia Saudita prima ancora che andasse di moda.
Gli acquisti però sono di livello, partendo da Frattesi, pagato 40 milioni anche solo per non avere più Carnevali in mezzo ai coglioni. Il centrocampo si è inoltre rafforzato sulle fasce grazie a Carlos Augusto e Cuadrado (utili per dare il cambio a Dimarco e Dumfries) mentre l’attacco ha visto i ritorni di Arnautovic e Sanchez (utili nel caso si torni indietro nel tempo di 10 anni).
I due colpi arrivano dalla Germania, con Thuram che sarà probabilmente il partner d’attacco di Lautaro, e Pavard, pagato oltre 30 milioni di euro per la sua solidità, la sua duttilità e il fatto di non avere un padre o degli agenti stronzi.
La probabile formazione
JUVENTUS – 5,5
Quella della Juventus è stata un’estate povera di operazioni di mercato, comprensibilmente dato i rischi che corrono da quelle parti ogni volta che ne fanno una. Le priorità del nuovo direttore sportivo Giuntoli sono state sfoltire la rosa, liberarsi di ingaggi pesanti e accertarsi che Pogba respirasse ancora.
La rosa ha comunque visto dei cambiamenti: Di Maria e Paredes non sono stati confermati, a Cuadrado non è stato rinnovato il contratto e Bonucci è stato messo fuori rosa, solo per potersi vantare di essere l’unica squadra ad averlo cacciato due volte.
I volti nuovi sono tutti piuttosto giovani, con Weah e Cambiaso che garantiscono forze fresche sulle fasce, mentre ragazzi entrati in pianta stabile nella prima squadra come Huijsen e Yildiz vanno tenuti d’occhio con attenzione (in particolare il valore del loro cartellino).
L’ossatura della squadra è comunque rimasta pressoché invariata e con una forte carenza di calcio, ma sono arrivati anche segnali importanti come il rinnovo di Rabiot e la permanenza di Chiesa e Vlahovic, apparsi subito in grande sintonia, specie quando c’è da scorreggiare all’unisono quando qualcuno dice il nome di Allegri.
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LAZIO – 7
La campagna acquisti biancoceleste è stata ricca di sorprese, partendo dal fatto che ci sia stata una campagna acquisti. La qualificazione in Champions e la minaccia di Sarri di farsi brillare hanno infatti convinto Lotito a reinvestire i soldi della cessione di Milinkovic-Savic, volato in Arabia Saudita dopo aver scoperto a quanto ammonta il salario minimo lì.
Il primo mercato del post-Tare però è di tutto rispetto, partendo da Kamada. Il centrocampista è un ottimo colpo low cost ed è raro vedere un giapponese arrivare con tanto entusiasmo a Roma senza una macchina fotografica al collo. Isaksen arricchisce la batteria di esterni offensivi mentre Castellanos può essere un cambio importantissimo per Immobile, specialmente quando ci sono da portare i bambini a scuola in macchina.
L’operazione più importante è probabilmente quella con la Juventus: per soli 21 milioni di euro, la Lazio ha riportato nella capitale Luca Pellegrini (voglioso di dimostrare finalmente cosa cazzo ci vedano tutte queste squadre in Luca Pellegrini) e si è assicurata Rovella, che quest’anno potrebbe davvero esplodere fra le mani di Sarri e soprattutto lontano da quelle di Allegri.
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LECCE – 6
Ancora una volta, il mercato dei salentini è stato portato avanti con l’obiettivo di creare una squadra a immagine e somiglianza di Pantaleo Corvino (difatti, ormai in pochissimi parlano un italiano comprensibile). Il dirigente ha infatti proseguito nella sua strategia di rafforzare la rosa con profili sconosciuti o giovani di grande talento, al punto che Save The Children ha ufficialmente messo una taglia sulla sua testa.
Il Lecce ha perso alcuni dei cardini della scorsa stagione, partendo da Hjulmand e Ceesey, fino a Umtiti, che dopo l’anno in prestito ha lasciato il Salento devastato dai pasticciotti.
Ma il mercato in entrata è stato comunque molto attivo: Piccoli, Venuti e Faticanti sono profili che saranno molto utili a D’Aversa e non solo il modo in cui Corvino chiama i nuovi acquisti della Primavera, mentre Almqvist si è già dimostrato un giocatore che potrebbe diventare fondamentale per la salvezza giallorossa, venendo venduto a gennaio per 20 milioni e finanziando una nuova campagna acquisti.
Rafia ha fatto vedere grandi cose in Serie C e non c’è motivo di pensare che non possa ripetersi in A, dato il livello del campionato, ma nel complesso la rosa sembra peccare di esperienza.
Sarà per questo fondamentale il lavoro del tecnico D’Aversa, che mira a dare il suo contributo alla salvezza facendosi esonerare in fretta per lasciare spazio a un sostituto di livello.
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MILAN – 8
Il mercato del Milan è iniziato in modo traumatico per i tifosi, con la cessione di Tonali al Newcastle per più di 70 milioni, ma la dirigenza del Milan sapeva una cosa: se i migliori italiani vanno in Premier League, gli esuberi delle squadre di Premier League fanno la differenza in Serie A. Sono arrivati così dal Chelsea Loftus-Cheek per rendere più cool il centrocampo e Pulisic, che sulla fascia appare più incisivo di Messias e in più a ogni giocata non bisogna sorbirsi la storia di quando trasportava frigoriferi.
Altri acquisti importanti sono Chukwueze, che con Leao e Theo rende la 4×100 rossonera quasi imbattibile, e Reijnders, che nelle prime giornate ha destato una grossa impressione e non solo perché gioca vicino a Krunic. L’arrivo dalla Lazio di Romero, invece, in caso di stagione negativa garantirà un sufficiente numero di battute sui morti viventi.
Per il resto la dirigenza ha ceduto tutti quelli che venivano considerati esuberi dalla proprietà, a cominciare dall’intera famiglia Maldini. L’unico la cui cessione non è riuscita è stato Caldara, al punto che nelle ultime ore di mercato i rossoneri hanno dovuto acquistare Jovic (arrivato dopo il fallimento della trattativa Taremi, causato dal rischio di ulteriori tensioni fra l’iraniano e gli statunitensi in rosa) per dargli uno facile da marcare in allenamento.
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MONZA – 5,5
I giocatori del Monza devono fare i conti con l’addio al loro presidente, che potrebbe togliere un punto di riferimento importante e far tornare ai vili e meno attrattivi premi in denaro. Sono arrivati dall’Inter a parametro zero D’Ambrosio e Gagliardini, che potrebbero dare una mano, dato che l’altra la tengono sulle palle dopo essersi ricordati che cosa è successo all’ultimo che avevo fatto lo stesso, ossia Andrea Ranocchia.
Dopo una grandissima stagione, il percorso inverso è stato invece compiuto da Carlos Augusto, i cui gol e assist sono così difficili da rimpiazzare che la dirigenza non ci ha nemmeno provato, acquistando al suo posto Kyriakopoulos. Il centrocampo ha perso le geometrie di Rovella e l’imprevedibilità di Sensi, nel senso che era difficile sapere quando sarebbe tornato disponibile dopo ogni infortunio. Per lo staff medico del Monza potrebbe quindi prospettarsi una stagione più tranquilla, se i giocatori staranno lontani dai Centri commerciali.
In attacco il colpo è arrivato negli ultimi giorni di mercato, con la cessione di Petagna al Cagliari. Al suo posto è arrivato Colombo, che in realtà stava cercando una nuova via per giungere al Campionato indiano.
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NAPOLI – 7
Dopo lo straordinario campionato dell’anno scorso, i Campioni d’Italia hanno dovuto cambiare guida tecnica per volontà di Spalletti, con cui si è aperto un contenzioso per una penale da tre milioni, come se non fosse già una punizione sufficiente passare da Osimhen agli attaccanti dell’Italia. Al suo posto De Laurentiis ha trovato in Rudi Garcia un allenatore con le caratteristiche giuste: fa giocare bene le sue squadre, ha già esperienza in Serie A e odia a sufficienza la Juventus.
A causa delle plurime feste Scudetto, inoltre, i partenopei sono stati costretti a cedere Kim al Bayern Monaco per poter pagare tutti i fuochi d’artificio utilizzati. Al suo posto è arrivato il giovane brasiliano Natan, giocatore che in queste prime giornate viene fatto crescere all’ombra di Juan Jesus, in modo da capire bene tutti gli errori da non fare mai in campo.
Per il resto la rosa non è cambiata molto e il grande merito del Presidente è aver resistito alle offerte per i suoi due gioielli Osimhen e Kvaratskhelia, una coppia che avrebbe potuto fargli fare più soldi di Boldi e De Sica. È rimasto anche il promettente difensore Zanoli, anche se il ruolo di vice Di Lorenzo per i giocatori di movimento equivale a quello di terzo portiere.
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ROMA – 7,5
Con l’acquisto di Lukaku, la dirigenza giallorossa ha voluto lanciare un messaggio chiarissimo: “Col cazzo che ci fidiamo di Belotti”. Il belga rappresenta un colpo importantissimo e arriva in una squadra che ha sempre considerato la sua prima scelta dopo Inter, Juventus, Arabia Saudita e Portogruaro.
Nonostante le poche risorse a disposizione, i movimenti di mercato hanno reso la squadra di Mourinho molto più competitiva, partendo dai punti in più che si potranno finalmente conquistare nei derby dopo l’addio di Ibanez. Matic è stato adeguatamente sostituito da Paredes, che ha altrettante possibilità di scazzare col tecnico, mentre Renato Sanches è la grande scommessa di quest’anno (consigliamo l’over 3,5 mesi di assenza per infortunio).
L’arrivo di Ndicka completa una rosa che nelle mani di Mourinho ha l’obbligo di andare in Champions. Per permettergli di tornare a farsi squalificare su palcoscenici ben più importanti dell’Europa League.
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SALERNITANA – 5,5
Per tutto il calciomercato Paulo Sousa si è lamentato dello scarso numero di giocatori in rosa, cercando di farlo capire in tutti i modi al presidente, per esempio schierandosi titolare nelle amichevoli precampionato. La dirigenza ha cercato innanzitutto di spiegare che l’anno scorso sembravano di più per la presenza di Nicolussi Caviglia col doppio cognome, poi però ha ascoltato il suo allenatore e sono così arrivati Martegani, Cabral, Ikwuemesi, Stewart, Legowski e Costil: il tecnico ha così imparato che avrebbe dovuto specificare che il problema non era solo quantitativo, ma anche qualitativo.
Importantissima è stata la conferma del bomber Dia, nonostante le numerose offerte, ultima quella del Wolverhampton: l’attaccante avrebbe voluto la cessione in Inghilterra e ci è rimasto male, al punto che da allora per rappresaglia guida a sinistra. L’impressione è che la salvezza passi dal far sentire di nuovo l’attaccante felice di essere rimasto, magari ricordandogli come si mangia oltremanica, oltre che dalle parate spettacolari di Ochoa e da Candreva che, nonostante i 36 anni già compiuti, a Salerno sembra vivere una prima giovinezza.
La speranza della società è l’esplosione di qualcuno dei nuovi acquisti, per esempio di Jovane Cabral, che nei sei mesi alla Lazio è diventato il primo giocatore capoverdiano a segnare in Serie A, ma più probabilmente a segnare in generale.
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SASSUOLO – 5,5
Il mercato del Sassuolo è ruotato intorno a Berardi: l’esterno offensivo pareva dovesse partire, è stato vicinissimo alla Juventus, ma alla fine è rimasto e sarà preziosissimo per Di Francesco De Zerbi Dionisi.*
La cessione principale è stata quella di Frattesi all’Inter, necessaria per ottenere la liquidità che i 12 € della rata annuale per Locatelli non potevano garantire. Importanti anche gli addii di Rogerio, Muldur e soprattutto Maxime Lopez, andato alla Fiorentina nell’ultimo giorno di mercato perché somiglia troppo alla Champions League per non disputare le coppe europee.
Sono arrivati due giovani come Volpato e Missori, acquistati entro il 30 giugno perché, a detta di Carnevali, la Roma aveva bisogno di fare delle plusvalenze ed è giusto aiutarsi tra società, dichiarazioni che hanno suscitato qualche polemica e che potrebbero portare a una penalizzazione per la Juventus. In realtà l’unico elemento penalmente rilevante nei rapporti tra Sassuolo e giallorossi pare essere l’aver preso in prestito Vina. Interessanti gli innesti degli ex Frosinone Boloca e Mulattieri, arrivato dall’Inter come compensazione per la fregatura rifilata con Pinamonti.
*Il post potrebbe essere stato congelato nel 2015 e scongelato a ogni sessione di mercato.
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TORINO – 6
La strategia di mercato di Cairo è stata chiara: tenere tutti i giocatori migliori e acquistare quelli che erano in prestito lo scorso anno, in modo da poterli presentare come nuovi acquisti per la seconda stagione consecutiva. In realtà, il presidente aveva trovato l’accordo con l’Atalanta per Buongiorno, in quanto Juric vorrebbe una squadra più cattiva a partire dei cognomi dei giocatori, ma il capitano ha rifiutato un ingaggio superiore per restare nella sua squadra del cuore, una storia che ha ricordato un calcio d’altri tempi: quello in cui non arrivava un’offerta irrinunciabile dall’Arabia Saudita.
La partenza di Singo a destra è stata compensata dall’acquisto a titolo definitivo di Lazaro e dall’arrivo di Bellanova e Soppy che dovrebbero limitarne al minimo l’utilizzo. In attacco è invece giunto Zapata, l’attaccante completo che mancava, in quanto capace di unire l’abilità sotto porta di Sanabria con la capacità di infortunarsi di Pellegri. In difesa è arrivato il giovane Sazonov dalla Dinamo Mosca, giocatore che Cairo cercherà comunque di non pagare, spacciando la cosa come una sanzione alla Russia.
Suscita curiosità il vedere Vimoj Muntu Wa Mungu, quantomeno per avere la conferma che sia un giovane terzino francese e non un proverbio in calabrese stretto.
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UDINESE – 5,5
Come in una partita poco equilibrata, anche in questa sessione di mercato Udinese e Watford hanno deciso di mischiare le squadre. Al netto di questi movimenti, la squadra ha comunque perso elementi importanti, che hanno deciso di cimentarsi in campionati più competitivi, come Beto in Premier League e Arslan in quello australiano, oltre a Udogie che con grande lungimiranza era stato acquistato dal Tottenham già un anno fa perché perfetto per il 3-5-2 di Conte.
Alla fine è rimasto Samardzic, il cui passaggio all’Inter è saltato per le commissioni richieste dal padre e che quindi continuerà a giocare coi bianconeri, a meno che il padre non chieda una commissione anche per questo. Non sono mancati i nuovi acquisti, per esempio Zarraga e Zemura, coi quali la dirigenza è arrivata quasi alla fine della sua agenda telefonica con numeri di giocatori sconosciuti. Il colpo in avanti è Lucca, che aveva destato ottime impressioni a Pisa ma che, come ogni giovane italiano ad Amsterdam, pare essersi un po’ perso. Le cose per Sottil dovrebbero migliorare tra qualche mese, quando il centravanti avrà finito il suo periodo di ambientamento, Deulofeu tornerà dall’infortunio e lui potrà riprendere a indossare il dolcevita.
La probabile formazione
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