Road to Istanbul #27, Lione-Juventus

La Juventus si presenta agli ottavi di Champions League con la speranza di trovare almeno sulla tratta Torino-Lione quell’alta velocità che è mancata per gran parte della stagione. Per il centrocampo Sarri ritrova Pjanic, o almeno uno che gli somiglia, mentre davanti punta sulla grande fantasia di Dybala, la straordinaria classe di Ronaldo, l’innata simpatia di Cuadrado.

 

Dopo 20 minuti passati in quarantena nella propria metà campo, i bianconeri cominciano a soffrire il gioco dei francesi, soprattutto quello di Rabiot, limitandosi a difendere in modo passivo e a sperare in un gol del gioiellino Aouar, in modo da poterlo acquistare in estate. Il Lione prende fiducia e sugli sviluppi di un calcio d’angolo colpisce la traversa con Toko Ekambi appostato sul primo palo, cioè Bentancur immobile in marcatura.

 

Si arriva così al 31esimo quando, approfittando di De Ligt a bordocampo per perfezionare il suo costume di Carnevale da Chiellini, i francesi passano in vantaggio grazie all’assist di Aouar finalizzato da Tousart, che batte Sces… Szces… Il portiere della Juventus (RIP inventore del copia-incolla) colpendo così male da essere ancora convinto che la partita sia finita 0 a 0.

 

Dopo un primo tempo regalato agli avversari, nell’intervallo Sarri medita di cambiare, ma mai quanto Agnelli. L’allenatore bianconero nel corso della ripresa cerca infatti più dinamismo con Ramsey, più peso offensivo con Higuain, mentre quanto al cambio Rabiot-Bernardeschi davvero non so cosa dire.

 

Negli ultimi 25 minuti la Juventus costruisce qualche occasione con Dybala e Higuain e chiede invano un paio di rigori, ma tanto ieri non avrebbe messo in porta nemmeno quelli. I bianconeri chiudono infatti con zero tiri nello specchio e Lopes finisce la partita coi guanti così puliti da essere utilizzati dall’OMS come simbolo del corretto lavaggio delle mani.

 

Brutta sconfitta per gli uomini da Sarri, che al ritorno saranno chiamati a un’altra impresa, dopo quella di perdere contro questo Lione. I bianconeri hanno comunque ancora la possibilità di passare il turno e per farlo, nonostante critiche e polemiche, dovranno puntare forte sull’allenatore: contro la Juventus Rudi Garcia è abituato ad arrivare secondo.

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