Road to Istanbul #18, Atalanta-Dinamo Zagabria
La serata inizia con i tifosi della Dinamo che, benché inferiori sulla carta, riescono a fare malissimo a quelli dell’Atalanta. Ma veniamo alla partita, con l’Atalanta che si gioca tutte le residue speranze che il City non si faccia da parte l’ultima giornata.
I padroni di casa partono benissimo e se la Dinamo regge è solo perché Pasalic liscia due palloni piuttosto facili a causa di quella che in Europa viene ormai definita “Sindrome di Karius”. La pressione praticamente ininterrotta porta i suoi frutti al 27°, quando viene fuori tutta la bravura di Gasperini nel preferire Muriel a Ilicic in vista di un possibile rigore.
Al trentacinquesimo la Dinamo colpisce una traversa con Orsic lasciato libero di tirare perché ormai i nerazzurri pensavano che subire un gol fosse parte del regolamento. Si va al riposo sull’1 a 0 che all’Atalanta sta stretto come la maglia di Sensi indossata da Lukaku.
La ripresa si apre come meglio non si potrebbe: non solo l’Atalanta riesce a non rovinare tutto, ma addirittura segna il raddoppio con un’azione personale di Gomez, che parte da destra, dribbla un uomo e dal vertice dell’area tira urlando “Come cazzo abbiamo fatto a prenderne quattro da questi scalzacani?”
Ormai la partita è segnata: i cambi servono solo a far rifiatare qualche giocatore e a mostrare che anche le riserve meriterebbero un posto da titolare, visto il numero di gol divorati.
L’Atalanta vince due a zero rientra incredibilmente in corsa: sarebbe la prima squadra della storia della Champions a qualificarsi agli ottavi dopo aver perso le prime tre partite. Questo per dire quanto grande sarà il rimpianto l’11 dicembre.
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