Roberto Baggio
Roberto Baggio nasce a Caldogno, comune in provincia di Vicenza famoso tra le altre cose per aver dato i natali a Roberto Baggio.
Acquistato dalla Fiorentina, due giorni dopo la firma del contratto subisce un grave infortunio al ginocchio destro, inaugurando una tradizione viola che si è tramandata fino a Giuseppe Rossi.
Esordisce in Serie A il 21 settembre 1986 e il 28 settembre seguente subisce una nuova lesione al ginocchio destro che lo costringe ad un’altra operazione in cui gli viene innestato direttamente un ginocchio sinistro.
Quando nel 1990 viene acquistato dalla Juve, genera una sommossa popolare a Firenze. All’epoca si manifestava infatti anche per le cose importanti.
In Nazionale è stato molto amato e insieme a Toto Schillaci formò la coppia che animò le notti magiche di Italia ’90, oscurata solo dall’altra coppia Zenga –Caniggia.
Nel 1993 vince il Pallone d’oro e il FIFA World Player, precedendo di un soffio il seienne Leo Messi.
Passato al Milan, vive un periodo buio durante il quale Capello gli preferiva spesso Locatelli, Andres Andersson o chiunque non facesse ombra al suo ego.
All’Inter Baggio non lega con Lippi, ma prima dell’addio, una sua doppietta consente alla squadra di centrare la Champions e a Lippi di farsi poi eliminare dall’Helsinborgs nel preliminare.
Finisce la carriera a Brescia, dove invece legò molto con l’allenatore Carletto Mazzone, che per lui aveva disegnato lo schema “Fa’ ’npò come cazzo te pare”.
Curiosità
Durante la sua carriera calcistica, Baggio ha avuto dissapori con quasi tutti gli allenatori con cui ha giocato, a causa della sua mania di dribblare tutti e segnare senza rispettare gli schemi.
Celebre la sostituzione contro la Norvegia, quando si riferì a Sacchi sussurrando “questo è malato” dimostrando quanto capisse gli sviluppi prima degli altri.
Ha scritto un’autobiografia, pubblicata nel 2001, col titolo “Una porta nel cielo”, nella quale tenta goffamente di spiegare che in realtà, quel rigore era dentro.
(immagine: http://www.corriere.it/)
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