Golden State Warriors – Cleveland Cavaliers
PRESENTAZIONE DELLA SERIE
La serie decisiva per il titolo NBA arriva dopo una settimana di pausa, concessa dalla lega agli appassionati per riprendersi da quelle Finali di Conference di merda.
Si incontrano la migliore squadra della Western Conference e la meno peggio della Eastern.
Subito due buone notizie: Klay Thompson sarà regolarmente in campo e la madre di Steph Curry sarà regolarmente sugli spalti.
I Cavaliers tornano alle Finals per la seconda volta nella storia, dopo la brutta sconfitta del 2007, ma in un contesto del tutto diverso: all’epoca Cleveland puntava tutto su LeBron James, la Western Conference era nettamente più forte della Eastern e gli avversari giocavano il miglior basket della Lega con un play praticamente immarcabile. Ora invece Cleveland punta tutto su LeBron James, la Western Conference è nettamente più forte della Eastern e gli avversari giocano il miglior basket della Lega con un play praticamente immarcabile.
Con Love infortunato e Irving in precarie condizioni, in questi playoffs i Cavs, oltre al solito James, hanno avuto un contributo inatteso da molte seconde linee. Ad esempio, Matthew Dellavedova: l’australiano è stato accusato di giocare troppo sporco, ma in realtà si tratta di un buon mediano di mischia. Molto bene anche JR Smith, a cui Mozgov ha saggiamente deciso di nascondere la propria scorta di vodka.
Golden State ha ottenuto l’accesso alle Finals grazie alle nette vittorie su Pelicans, Grizzlies e Rockets e a quella sofferta dei Clippers contro gli Spurs. I Warriors sono reduci da una stagione straordinaria e sono una squadra piena di entusiasmo, anche se dai primi piani di Barnes e Livingston non si direbbe.
Oltre a Curry e Thompson, per Golden State l’uomo chiave potrebbe essere Draymond Green, l’all around arrivato secondo nella corsa al premio di miglior difensore dell’anno, secondo nella corsa al giocatore più migliorato e primo nella corsa al miglior giocatore arrivato secondo.
I due coach, Blatt e Kerr, approdano alle Finals nel loro primo anno in NBA, ma hanno già dichiarato che non avranno alcun timore: “Se ce l’ha fatta Spoelstra, ce la possono fare tutti”.
GLI UOMINI PIÙ ATTESI
LeBron James
“Il Re”, “il Prescelto”, “Quello coi soprannomi umili”, è alla sua quinta finale NBA consecutiva, tanto che ormai il Larry O’Brien Trophy indossa la fascetta. Molti appassionati lo considerano il miglior giocatore di basket di tutti i tempi, poi ci sono quelli che hanno più di 25 anni.
Stephen Curry
Quest’anno solo Samantha Cristoforetti ha avuto un hype simile al suo. Si è consacrato superstar e ha dimostrato di saper essere decisivo e di poter fare canestro in ogni tipo di situazione: sotto pressione, fuori equilibrio, persino mentre si scopa tua moglie. Come James, anche lui è nato ad Akron, in Ohio, che quindi si conferma lo stato più determinante per le sorti mondiali non solo alle presidenziali Usa.
PRONOSTICO
Si preannuncia una finale epica, anche se Donald Sterling ha dichiarato che ci sono un po’ troppi negri.
Se i Warriors tireranno con le consuete percentuali da fuori, se la loro difesa girerà come al solito, se David Lee giocherà pochi minuti, per i Cavs potrebbe non esserci scampo. Golden State ha inoltre dalla sua parte il fattore campo e le gufate di circa 6 miliardi di haters di James. Ma attenzione a Cleveland: se LeBron fa il LeBron, è possibile che l’anno prossimo ce lo troviamo con un’altra maglia.
La redazione di Unfair Play, contro lo sport più ostinato.
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