Olanda-USA – La cronaca
Nel primo ottavo di finale va in scena la sfida tra gli stati con i nomi più didascalici del mondo: i Paesi Bassi, il cui punto più alto al momento è il cranio di Lorenzo Lucca ad Amsterdam, e gli Stati Uniti, che ricordano nel nome la loro struttura federale e, se si toglie una “i”, anche di essere la patria del Mc Donald’s.
Nell’Olanda Van Gaal preferisce ancora sia Timber che Noppert a De Ligt, mentre gli Usa puntano molto su Pulisic, galvanizzato da fatto di essere ancora incolume dopo aver segnato all’Iran.
Gli americani partono meglio e hanno una grande occasione già al terzo minuto proprio con l’esterno offensivo, che però sbaglia da ottima posizione, non potendo scatenare col suo gol una guerra mondiale.
Sono gli Stati Uniti a fare la partita e, nonostante i ritmi molto lenti, sugli spalti parte la ola, agevolata da piccole scariche elettriche nei seggiolini dei modernissimi stadi del Qatar.
Alla prima occasione sono però gli olandesi a passare, con Dumfries che sulla destra approfitta dell’occasione di non dover passare la palla a Lukaku, e fornisce a Depay con un cross arretrato l’assist perfetto per l’1-0.
Gli Usa accusano il colpo e nel recupero è di nuovo l’Olanda che sorprende la retroguardia avversaria nonostante faccia esattamente quanto riuscito in precedenza: cross arretrato di Dumfries e gol del 2-0. Grandi proteste degli americani, che cercano di farlo passare per un replay. Il VAR stabilisce però che stavolta a calciare è stato Blind e convalida.
All’inizio del secondo tempo Berhalter inserisce Reyna per Ferreira, Van Gaal Bergwijn per Klaassen, Gasperini Koopmeiners per De Roon.
Gli USA hanno subito un’ottima occasione per riaprire la partita, con Ream che non riesce a mettere in rete da pochi passi e Gapko che salva sulla linea o, come si dice oggi, fa partire una costruzione dal bassissimo.
Gli Orange sembrano controllare la partita e il CT statunitense che toglie uno spento Tim Weah, frenato dall’assillante marcatura dei difensori, che gli propongono di cambiare operatore.
A un quarto d’ora dal termine, su un retropassaggio sbagliato di Depay, Wright non controlla bene, si allarga troppo e permette a Dumfries di salvare. Nemmeno il tempo di lamentarsi per la discutibile forma dei piedi del centravanti statunitense che questa torna utile ai suoi, disegnando una traiettoria incredibile che accorcia le distanze.
La speranza dura però pochi minuti, perché all’81esimo Dumfries, evidentemente più sereno in nazionale non avendo come Darmian e Bellanova, dopo due assist con passaggi all’indietro decide di calciare in avanti e segna il 3-1.
L’Olanda passa il turno con merito e per sapere chi sarà la sua avversaria dobbiamo aspettare, togliendo l’audio alla tv, la sfida tra Argentina e Australia. Gli USA invece mancano ancora il salto di qualità, ma la squadra può crescere, essendo formata da giocatori giovani, che però non studiano nei licei locali.
La redazione di Unfair Play, contro lo sport più ostinato.
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