Road to Saint Petersburg #8, Atalanta-Young Boys
Il colpo d’occhio del Gewiss Stadium è meraviglioso: erano due anni che l’Atalanta non giocava in casa in Europa col pubblico e vabbè, speriamo questa volta ci siano meno strascichi.
Per puntare alla vetta della classifica, entrambe le squadre si affidano al fatto di non giocare nei rispettivi campionati. Gasperini continua a puntare su Zapata come unico finalizzatore, incoraggiato da Pessina e Malinovski.
La prima occasione è proprio sui piedi del colombiano, che evita due difensori e tira da posizione decentrata, trovando la presa sicura del portiere ospite e una giustificazione inattaccabile.
Passano pochi minuti e la Dea perde Gosens che si fa male da solo come fosse un qualsiasi partito di sinistra di uno stato qualsiasi del mondo.
Al 16° l’Atalanta trova il gol, annullato dal var: punizione di Malinovskyi sul secondo palo per Toloi che mette in mezzo e causa l’autorete di Lauper, che si trovava al posto sbagliato (o giusto, se fosse stato Zapata). Lo Young Boys si difende e parte in contropiede e al 28° rischia di passare in vantaggio, ma Musso è bravissimo a trovarsi davanti Elia.
Allo scadere del primo tempo Pessina si ritrova la palla giusta sui piedi, ma non riesce a colpire bene e spreca la più limpida delle palle gol, come da queste parti chiamano i tiri in porta che non sono di Zapata.
L’Atalanta continua a spingere, come al 60°, quando sul cross di Zapata è Von Balmoos a salvare i suoi, ma soprattutto a salvare noi, parando il tiro di Zappacosta e risparmiandoci tutti i giochi di parole dei giornali su “ZapZap”.
Passano sette minuti e l’Atalanta passa: Lauper perde un pallone di cui era totalmente in controllo, Zapata ringrazia e serve Pessina, che stavolta non può sbagliare (facile dirlo ora, col senno di poi).
La partita finisce senza altri sussulti e l’Atalanta può guardare la doppia sfida con lo United con più tranquillità. Almeno dopo aver visto gli highlight delle prime due partite degli inglesi.
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