Road to Saint Petersburg #4, Inter-Real Madrid

L’Inter affronta il Real Madrid con la sicurezza data dall’avere lo scudetto sul petto e un allenatore che non pensa solo al record di punti in campionato. La posta in palio tra i due allenatori italiani è altissima, dato che chi perde verrà accostato a De Zerbi.

Inzaghi si affida a un folto centrocampo a cinque in grado di arginare le giocate di Modric e Casemiro e la serata no di Cahlanoglu. Ancelotti risponde schierando Alaba centrale così da garantire maggiore copertura difensiva a Courtois e qualche buon aneddoto a Piccinini.

Parte bene l’Inter, che prova a impensierire il portiere belga e soprattutto a tenere la palla lontana dal portiere sloveno. Si rende pericoloso più volte Skriniar, dimostrando di essere migliore di Ranocchia anche in attacco. Molto bene anche Brozovic, a cui i tifosi interisti dedicano applausi nemmeno fosse una donna con un tosaerba.

Dietro però la difesa di Inzaghi non dà l’impressione di essere solidissima, così al 27° a sventare un’ottima occasione per il Real ci deve pensare Benzema.

Al 36° Militao lasciato libero manda fuori di poco; al 37° dall’altra parte è Lautaro a mancare di poco lo specchio; un minuto dopo da fuori area Brozovic sfiora il palo; poi finalmente arrivano gli addetti alla rimozione delle porte da calcetto.

Le due squadre tornano in campo per la ripresa con gli stessi effettivi del primo tempo, con Inzaghi che si fida della condizione atletica dei nerazzurri e Ancelotti lo stesso.

Al 54° Dzeko colpisce di testa, ma Courtois è bravo a prendere il tempo alla conclusione. Aiutato dall’”Op-là!” del bosniaco.

Inzaghi si affretta a inserire Di Marco e Dumfries, perché si rende conto che è rimasto poco tempo per riuscire a esaurire i cambi troppo presto. Ma il Real riesce ad alzare il baricentro del gioco anche grazie agli ingressi di Rodrygo, Camavinga e Correa.
Skriniar è miracoloso in più di un’occasione, tanto che il Papa in Slovacchia ha chiesto di poter passare a casa sua.

L’Inter è abile a creare ancora qualche buona occasione, che però capita sui piedi di Vidal; ma la partita sembra ormai segnata e infatti all’89° con un’azione tutta di prima Valverde passa a Camavinga, che serve Rodrygo, che gela i tifosi interisti, che divinizzano parecchi animali da fattoria.

L’arbitro Siebert concede solo due minuti di recupero, non considerando cambi quelli operati da Inzaghi. L’Inter non ha più tempo né forza per reagire e deve accettare una sconfitta immeritata per quello che si è visto in campo: molto bene nel primo tempo, diverse cose da rivedere nella ripresa. Ma ora basta parlare di Amazon Prime.

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