Road to Wembley #5, Belgio-Italia
L’Italia approda ai quarti degli Europei dove affronta il Belgio, da tre anni è al primo posto della classifica FIFA, tenuta in considerazione solo dalle squadre che non vincono mai un cazzo.
Martinez recupera De Bruyne e schiera a sorpresa Doku al posto di Carrasco con l’unico compito di tirare palloni addosso a Lukaku; Mancini risponde inserendo Chiellini con l’ordine tattico di marcare a uomo proprio Lukaku e l’ordine sanitario di durare 90 minuti.
Come annunciato, i giocatori italiani si inginocchiano e Bonucci batte anche le mani, non tanto per solidarietà all’iniziativa ma per testare tutti i suoi arti.
Dopo un quarto d’ora di studio, Bonucci porta in vantaggio gli Azzurri ma è solo un’illusione: sulla punizione di Verratti, il difensore della Juve segna ma è in fuorigioco senza avere nemmeno un compagno di colore da incolpare.
Il Belgio risponde con De Bruyne che si rende protagonista di una splendida progressione palla al piede, rientra e tira a giro, chiamando Donnarumma a una grande parata che potrebbe finalmente permettergli di trovare una squadra.
Poco dopo è Lukaku a disorientare Chiellini nell’uno contro uno e trovare lo spiraglio per un tiro velenoso sul secondo palo: anche questa volta Donnarumma risponde “presente”, ricordandoci che è ancora in età scolastica.
Passato lo spavento, l’Italia va in vantaggio.
Verratti ruba palla a Vertonghen in uscita e serve Barella, che evita tre giocatori e trova il destro incrociato che vale l’1-0. Stavolta è tutto regolare, e i giocatori italiani possono festeggiare il gol che è una sintesi di questa Nazionale: aggressione alta, qualità dei centrocampisti, assenza degli attaccanti.
Prima della fine del tempo, Insigne prende palla sulla trequarti, salta Tielemans e segna uno dei più classici “gol alla Del Piero”, anche detti “tentativi alla Insigne”.
Le squadre sono pronte ad andare al riposo, ma la spinta di Di Lorenzo su Doku permette al Belgio di usufruire di un calcio di rigore. Lukaku segna e zittisce Donnarumma, probabilmente per alcune frasi rivolte all’attaccante prima del rigore (gli ha chiesto come ha fatto a firmare con l’Inter senza che questo comportasse l’acquisto del fratello Jordan).
L’Italia non sembra patire il contraccolpo psicologico ma il Belgio va a un passo dal pareggio, quando prima Spinazzola sulla linea e poi una manciata di millimetri poi ci salvano dal pari di un Lukaku estremamente in difficoltà, vista l’assenza di Romagnoli.
Al minuto 77 arriva la notizia più brutta della serata per l’Italia: dopo uno scatto dei suoi, Spinazzola è costretto a uscire dal campo dopo un grave infortunio, predetto con grande precisione dal medico dell’Inter 2 anni fa.
La partita diventa confusa, con il Belgio che prova ad attaccare e i giocatori azzurri che si buttano a terra per perdere tempo, in modi così plateali che perfino Chiesa riprende i suoi compagni.
Gli Azzurri però resistono e possono esultare dopo più di 6 minuti di recupero: l’Italia vince 2-1 contro il Belgio e si conquista così il Green-Pass per la semifinale contro la Spagna.
E dopo una partita così, la nostra Nazionale potrà andare a Londra senza paura. Di perdere, almeno.
Ah: per 74 minuti ha giocato anche Immobile.
La redazione di Unfair Play, contro lo sport più ostinato.
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