Road to Istanbul #20, Slavia Praga-Inter

Per la partita chiave del girone l’Inter si presenta a Praga, anche se Conte in consiglio di classe aveva proposto San Gimignano. Il tecnico leccese deve fare a meno sia di Barella che di Sensi, quindi in settimana ha pubblicato un annuncio per arrivare almeno a cinque centrocampisti. Tripsovsky si affida a dieci degli undici titolari di Barcellona, certo del fatto che nessuno avrà un cazzo di voglia di capire chi è l’escluso.

I biancorossi partono forte, avendo saputo che i loro avversari tendono a raggiungere il culmine molto presto. L’Inter però reagisce e al 19° segna con Lautaro servito da uno strepitoso Lukaku, bravissimo a ricordarsi di avere di fronte la difesa dello Slavia Praga.

Al 35° Lukaku raddoppia, ma il Var annulla e assegna un rigore allo Slavia per un precedente contatto tra De Vrij e Olayinka, avvenuto a Lido di Jesolo nell’estate del 2011. Soucek supera Handanovic dal dischetto: rimarrà il punto più alto della sua carriera.

Nella ripresa le squadre tengono un ritmo più basso, così da dare tempo al Var di tenere sotto controllo quanto succede in campo. Lukaku e poi Brozovic colpiscono la traversa, scagionandosi quindi agli occhi di Conte, che sta ancora cercando quello che alla Pinetina piscia fuori. Al 73° Handanovic è bravissimo su Masopust, che prova costantemente a sfruttare il punto debole dell’Inter: i secondi tempi.

All’81° un velo di Lautaro permette a Lukaku di superare Kolar in corsa e di realizzare il vantaggio, mentre Conte prima gli urla di stare calmo e poi esulta inveendo contro il Var. Ah no, scusate, era Adani. Sette minuti dopo il belga serve ancora Lautaro Martinez, che realizza il terzo, bellissimo gol: del resto la prima volta che riesci a chiudere una partita senza soffrire sembra sempre tutto meraviglioso.

Al 94° Lukaku si vede annullare ancora un gol, questa volta risalente ai tempi del Manchester United. Ma è finita: l’Inter trova una vittoria certo non facile, considerando che giocava con Biraghi, Borja Valero e Candreva contemporaneamente. Per qualificarsi agli ottavi, nell’ultimo turno i nerazzurri dovranno fare gli stessi punti del Borussia Dortmund. Detta così almeno sembra fattibile.

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