Carlo Mazzone
Carlo Mazzone nasce a Roma il 19 marzo 1937, nel giorno in cui Papa Pio XI scomunica il Comunismo e, secondo alcune interpretazioni estese, anche la difesa a zona.
Inizia la sua carriera da giocatore nelle giovanili della Roma, poi esordisce in serie A disputando però soltanto due partite. È in quel momento che decide che un giorno sarà lui a stabilire chi scende in campo.
Da calciatore ha giocato per nove anni nell’Ascoli e nell’ultima stagione il presidente Rozzi gli affidò anche il ruolo di allenatore, colpito dalle sue capacità di fargli risparmiare uno stipendio
Al suo apice come allenatore è stato alla guida della Roma per tre stagioni, arricchendo come nessun altro la bacheca giallorossa di proverbi e modi di dire.
In quegli anni ha il merito di aver lanciato in prima squadra un giovanissimo Francesco Totti, tanto che oggi sono in molti ad invocare il suo ritorno sulla panchina della Roma per tentare un’ultima impresa: convincerlo a smettere.
Successivamente, durante la sua permanenza sulla panchina del Bologna è riuscito a portare i rossoblu in semifinale di Coppa Uefa. Un risultato talmente inaspettato che non se l’era giocato nemmeno Signori.
Negli ultimi anni della sua carriera, a Brescia trova Roby Baggio, che riesce a valorizzare al meglio, puntando sullo schema “prova a dribblarli tutti”.
Con le rondinelle è inoltre stato il primo a schierare Pirlo a centrocampo grazie a una grandissima intuizione: in attacco c’era già Baggio.
Va comunque detto che non tutte le sue idee sono state geniali: ricordiamo infatti che in quegli anni a Brescia ha lanciato anche Bonera come centrale di difesa.
In una delle sue ultime interviste ha dichiarato che, nonostante l’età, ripeterebbe ancora la famosa corsa sotto la curva dei tifosi dell’Atalanta, con la differenza che oggi ci arriverebbe quando i tifosi hanno già abbandonato lo stadio.
(immagine: http://media.meltybuzz.it/)
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