Juve – Real: la cronaca
Terminata la festa per la conquista dello scudetto (iniziata a metà febbraio), la Juventus può concentrarsi sulla Champions League. Il Real, invece, finita la festa per il raggiungimento della finale di Champions (iniziata al momento del sorteggio della semifinale), si ributterà sull’accesa lotta per la conquista della Liga.
Secondo Allegri, per battere i Blancos servono una partita quasi perfetta e un super attacco: in pratica bisogna essere il Barcellona. Il tecnico bianconero spera che per la data del ritorno Pogba sia pronto, e che giochi ancora per la Juve.
Ancelotti chiarisce che la sua squadra ha ormai superato il difficile momento invernale. Ora è pronta per quello primavera – estate. L’allenatore emiliano sottolinea come per vincere ci voglia coraggio. E lui deve averne avuto parecchio per schierare quella formazione.
Assenze pesanti per le due squadre, soprattutto Pogba da una parte, Modric e Benzema dall’altra. In campo invece Cristiano Ronaldo, nonostante il problema alla schiena della vigilia, dovuto all’imitazione di Buffon che si china a raccogliere i palloni in rete. Presente anche Bale, che ha superato un piccolo problema fisico, dovuto al fatto che continuano a sollevarlo per le orecchie, scambiandolo per la Coppa.
Stanco di falsi nueve, Ancelotti si inventa i falsi 7, 8 e 11, schierando Sergio Ramos in mezzo al campo, Isco e James ali.
Allegri sceglie la difesa a 4 e non a 3, in modo da avere un fallo da ammonizione in più per fermare Ronaldo e al tempo stesso fare riposare per la finale di Coppa Italia il suo miglior difensore, Barzagli.
La Juve parte bene e il primo tiro è di Sturaro, con Casillas che per lo stupore è costretto a parare in due tempi. Al nono minuto accade l’incredibile: i bianconeri si scambiano la palla tra loro 27 volte in 58 secondi e per farla prendere al Real Madrid sono costretti a segnare con Morata, che fa quello che fanno tutti gli ex: si mostra in gran forma con la sua nuova fiamma.
A questo punto i campioni d’Europa reagiscono: Kroos ci prova da lontano, ma Buffon para, caricato dalla scritta “Zoff suca” sulla canotta. Al 27° James crossa per Ronaldo, che appoggia in rete di testa e raggiunge Luiz Adriano in testa alla classifica marcatori, salvando l’albo d’oro. Prima della fine del primo tempo, James colpisce la traversa con un colpo di testa da un metro: con tutto quello che è costato non può permettersi di fare goal facili.
La ripresa inizia senza cambiamenti, ma a spezzare l’equilibrio, ci pensa una percussione di Tevez, che buca centralmente la difesa spagnola e si procura un rigore: il tiro dell’argentino è forte e centrale, Casillas sembra più scansarsi che cercare di parare e la Juve è di nuovo in vantaggio. Ancelotti si affida a Hernandez, Allegri risponde con un capolavoro tattico: fa entrare un terzo centrale ma, anziché metterlo a centrocampo, lo schiera in difesa. Chapeau. La partita va avanti col Real che tiene palla e la Juve che si chiude senza troppi affanni. Anzi, sono proprio i bianconeri ad andare vicini al goal due volte con Llorente, almeno per quanto Llorente possa andare vicino a un goal.
A fine partita Allegri analizza il match: “La scelta di Sturaro? Avevo bisogno di gamba”. E lui gli ha portato quella di Ronaldo.
Ancelotti, invece, sottolinea la mancanza di lucidità. La prossima volta faccia la formazione da sobrio.
La Juventus vede aumentare le sue possibilità di arrivare in finale, tanto che gli amici di Conte hanno deciso di non lasciarlo mai da solo. Al Bernabeu, però, non sarà facile: al Real Madrid basterà segnare un goal senza subirne. Vale a dire schierare Ronaldo e lasciare in panchina Carvajal.
Nasce nel luglio del 1980, provocando il boicottaggio statunitense alle Olimpiadi di Mosca. Appassionato di vari sport, ama soprattutto il bel calcio, ma segue anche il campionato italiano. Ha creato Unfair Play per realizzare quello per cui ha studiato tanti anni: fare altro al posto di lavorare.
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