Real Madrid – Juventus

È una notte da leoni, da leggenda, da uomini veri: c’è “Dirty Dancing” su Italia1.
Ma è anche la serata del ritorno della semifinale di Champions fra Real Madrid e Juventus.

I campioni d’Europa ospitano i campioni d’Italia dopo aver perso 2-1 a Torino e per accedere alla finale di Berlino hanno bisogno di una vittoria o di intercettare le telefonate di Marotta.
Ancelotti alla vigilia ha caricato l’ambiente madridista dicendo che avrà bisogno dell’aiuto di tutti i tifosi. Per salire le scale del Bernabeu. Allegri si è mostrato più umile dicendo che la Juventus non andrà a Madrid per fare la vittima sacrificale, anche se un pensierino a strappare il cuore di Chiellini a mani nude dopo la partita gli è venuto.

A Madrid si registra il tutto esaurito, a cominciare dalla pazienza di Perez e del pubblico. Ancelotti sorprende tutti schierando Benzema dal primo minuto che non giocava da più di un mese e mettendo in panchina Pepe, ancora stanco dal suo match contro Floyd Mayweather. Allegri invece schiera la sua formazione tipo: Difesa a 4, centrocampo col ritorno di Pogba, attacco composto da Tevez e Morata e chiappe strette sperando in Dio.

Il match parte nel modo che tutti avevano pronosticato: col calcio d’inizio. Dopo pochi secondi, Bale ha subito la chance di segnare il gol del vantaggio con un colpo di testa, ma i bigodini gli impediscono di centrare lo specchio della porta. La Juventus tiene bene il campo, nel senso letterale del termine visto che Padoin e Rubinho hanno lavorato come giardinieri nel prepartita.

Ma dopo 20 minuti a buon livello ed un’occasione per Vidal, il Real sfrutta la sua arma migliore: Chiellini. Il difensore livornese commette un fallo ingenuo stendendo James Rodriguez e l’arbitro assegna un calcio di rigore nonostante le proteste dei giocatori juventini che fanno notare come il colombiano respiri ancora.
Cristiano Ronaldo è infallibile e il Real va in vantaggio.

Gli spagnoli legittimano l’1-0 con un altro paio di azioni pericolose in cui Ronaldo e Bale non riescono a piegare la resistenza di Buffon, carico a 1000 dal voler dedicare la vittoria a Jack lo Squartatore. Fra primo e secondo tempo però, arriva la svolta. La Juventus rientra in campo carica, va vicina al pareggio con un bel tiro di Marchisio che va fuori di poco ma colpisce il bersaglio a cui aveva mirato, il raccattapalle che non voleva dare la palla ad Evra.

Ma il gol è nell’aria e al 57esimo minuto, Alvaro Morata risolve una mischia con un sinistro potente e segna per la seconda volta alla sua ex squadra approfittando di una distrazione di Varane che ogni tanto pensa di essere l’arbitro. Da quel momento, i campioni d’Italia si arroccano in difesa. Il Real va vicino al gol con Bale e James Rodriguez che sfiorano entrambi i pali della porta di Buffon, bravo a deviare il pallone a suon di bestemmie. La Juventus però ha due occasioni per il colpo del KO con Marchisio e Pogba, fermati solo da un Casillas che è deciso a rispondere alle polemiche sul suo rendimento dimostrando che è ancora capace di fare grandi parate inutili ai fini del risultato.

E dopo 94, eroici minuti, l’arbitro Eriksson fischia la fine e ufficializza l’accesso della Juventus alla finale in  qualità di sparring partner del Barcellona. Negli spogliatoi esplode la festa, chi canta cori, chi beve, chi balla, chi urla. E questo è solo Bonucci.
Il Real perde la possibilità di essere la prima squadra a vincere due Champions di fila, ma coglie quella di essere la prima a fare una figura di merda così grossa spendendo così tanto.

Pare che negli spogliatoi si sia sentito Storari urlare “Napoli Merda!” ma il portiere ha subito smentito dicendo che quella è la suoneria del suo cellulare. Buffon ha commentato “Se si va in finale di Champions, si vince” annunciando il suo passaggio al Barcellona.
Ora la Juventus andrà a Berlino inseguendo un sogno: trovare un volo Ryan Air decente.

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