Mondiali di nuoto 2019 – Le pagelle
Federica Pellegrini – 10
È la prima atleta della storia a salire sul podio iridato dei 200 stile libero per otto volte consecutive. Ormai è praticamente una sessione di step.
Caeleb Dressel – 9
Motivato dal decesso di una sua cara amica si è messo al collo ben 8 medaglie. Ma niente, resta a galla pure così.
Simona Quadarella e Gregorio Paltrinieri – 8
Entrambi i fuoriclasse mancano di pochissimo la doppietta negli 800 e nei 1500, gare in cui non è facile mantenere la lucidità dalla prima all’ultima vasca persino per gli spettatori.
Benedetta Pilato – 7
A 14 anni si prende un argento mondiale che vale oro, ma soprattutto di lei colpiscono la spensieratezza e l’incoscienza con cui affronta il parrucchiere.
Gabriele Detti – 6
Vince due medaglie ed è tra i tre protagonisti “del podio dell’imbarazzo”, con Yang Sun accusato di doping, Horton accusato di scarsa sportività e Detti accusato di essere su un podio con Yang Sun.
Le staffette azzurre – 5
Solo tre medaglie di legno, ma c’è tanta speranza per il futuro: il legno fra una ventina d’anni sarà un materiale molto raro e prezioso.
Margherita Panziera – 4
Un mondiale storto dove non è riuscita a esprimersi al meglio nemmeno nell’intervista dopo gara: “Sno fauri forme”.
Katie Ledecky – 3
Passo indietro rispetto ai mondiali di due anni fa per il fenomeno americano, che anche questa volta non è riuscita a vincere un bronzo.
Device di partenza – 2
Disastrosi. Si sganciano continuamente e falsano la gara del nostro Sabbioni rischiando anche di compromettere l’ottima opinione che gli italiani si erano fatti dei coreani.
Yang Sun – 1
È il più grande mistero farmaceutico dopo la facilità di lettura che ha la farmacista con le ricette del mio medico.
La FINA – 0
Ammette Yang Sun ai mondiali malgrado questi abbia volontariamente infranto le fialette di sangue del test antidoping, accettando la giustificazione: “Sentite, non è sangue, odora di benzina”.
La redazione di Unfair Play, contro lo sport più ostinato.
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