Inghilterra-Stati Uniti – La cronaca

L’Inghilterra schiera gli stessi undici che hanno convinto nella rifinitura contro l’Iran, gli USA propongono Wright al centro del tridente con Pulisic e Weah, dopo aver invano cercato un figlio di Van Basten o un fratello minore di Shevchenko da naturalizzare.

Fa ancora impressione sentire l’inno God save the King, ma non tutti sanno che il Qatar l’avrebbe imposto anche se Elisabetta fosse stata ancora viva.

È la squadra di Southgate a iniziare le ostilità, rispondendo alla provocazione degli americani, che avevano versato tutto il thè freddo delle borse frigo degli inglesi.

La prima occasione (che a fine partita scopriremo essere in realtà l’unica) per gli europei capita dopo pochi minuti sui piedi di Kane, con il popolo americano che deve ringraziare Zimmerman con un giorno di ritardo.

I ritmi sono molto lenti, con l’Inghilterra che palleggia e gli avversari che aspettano, pronti a invadere la metà campo avversaria per esportare il contropiede.

Al 25esimo McKennie sbaglia da ottima posizione, dimostrando che il ciuffo sarà anche tinto coi colori della bandiera a stelle e strisce, ma sulla ricrescita c’è la croce di San Giorgio.

Poco dopo la mezz’ora Pulisic colpisce la traversa con un gran sinistro, permettendo a Pikford di mostrare la meticolosità con cui studia gli alberi genealogici dei suoi difensori per insultarne tutti i parenti, vivi o defunti.

Gli inglesi iniziano a giocare solo verso il 40esimo, pensando di avere almeno un quarto d’ora prima dell’intervallo, ma l’arbitro concede solo un minuto di recupero, vanificando loro i piani.

La ripresa è peggio del primo tempo, con la partita che diventa così brutta che Alberto Rimedio sembra un telecronista adeguato.

Da segnalare solo una serie di calci d’angolo per gli Stati Uniti, con la forza di gravità esercitata dalla testa di Maguire che attira la palla, facilitando le sue respinte.

I cambi non portano la svolta sperata dagli allenatori, nemmeno quando a poco più di dieci minuti dalla fine il CT statunitense toglie lo juventino McKennie e il milanista Dest, pagando però il fatto di non avere giocatori del Napoli da inserire.

Finisce dunque così, con l’ennesimo 0-0 di questo Mondiale, al punto che viene il dubbio che anche i gol siano contrari alle regole morali del Qatar.

La classifica ora recita: Inghilterra 4, Iran 3, USA 2, Galles 1. Che con Iran – Stati Uniti al prossimo turno sa tanto di countdown nucleare.

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