Road to Wembley #6, Italia-Spagna

Italia e Spagna si affrontano nella semifinale degli Europei, con gli Azzurri motivatissimi a ritrovare la finale e a vendicare ogni singola apertura di 100 Montaditos nel nostro Paese.

Luis Enrique lascia inizialmente fuori Morata per non dare punti di riferimento agli avversari, ma soprattutto ai guardalinee. La mossa della Spagna sorprende l’Italia, che per rispetto degli avversari aveva già deciso di schierare Immobile.
Dopo pochissimi minuti Barella colpisce il palo ma in chiaro fuorigioco, con l’assistente che alza in ritardo la bandierina in modo da scaricare il più possibile le ugole di Fabio Caressa.

Coi minuti però sono gli spagnoli a prendere il controllo della partita col loro solito gioco fatto di passaggi, possesso palla e mancate ammonizioni a Busquets.
Sfuriate a parte però la partita la fanno gli iberici e al 25esimo Donnarumma compie una grande parata su Olmo, dimostrandosi ancora una volta il vero leader di questa nazionale. Anche perché quelli che dovrebbero esserlo non vengono riconosciuti nemmeno dagli steward.

Si va al riposo sullo 0-0 ma la ripresa si apre in modo diverso, con Immobile che prova una conclusione per tranquillizzare amici e parenti.
Al 60esimo l’Italia passa: Insigne trova Immobile in profondità con la più letale apertura vista in Inghilterra da quelle di Boris Johnson, dopo un rimpallo Chiesa raccoglie e segna con un tiro a rientrare talmente perfetto da lasciare impietriti sia Unai Simón che Insigne.

Luis Enrique corre ai ripari e inserisce Morata per avere qualcuno da incolpare ma il centravanti juventino entra col piglio giusto trovando il pareggio all’80esimo al termine di una bella azione in cui però Chiellini e Bonucci gli hanno lasciato spazio perché lo conoscono troppo bene.

Nei supplementari si soffre: la Spagna va vicina al raddoppio con Morata e Llorente, mentre a Berardi viene annullata una rete dall’arbitro che a questo punto vuole godersi i rigori.

Dal dischetto sbaglia Locatelli ma subito dopo Olmo tira alto dopo essere stato il migliore in campo e un uomo che sa tante, troppe cose della vita.
A decidere la partita è Donnarumma, non solo parando il rigore di Morata ma anche evitando di mettersi a ridere quando lo juventino si avvicinava al dischetto facendogli cambiare idea.

Tocca a Jorginho mettere il sigillo della vittoria e l’italobrasiliano è freddissimo dagli 11 metri, evidentemente temprato dai mesi di sofferenza in cui è stato allenato da Lampard.

L’Italia trionfa e ora attende di sapere la sua avversaria nella finale e quando poter finalmente avere semaforo verde per insultare Lineker.

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