Road to Wembley #3, Italia-Galles

Italia-Galles si gioca alle 18, come richiesto dalla Rai per risparmiare un po’ sulle luci necessarie per Paola Ferrari. Al momento del calcio d’inizio, gli Azzurri si inginocchiano per mostrare vicinanza al movimento del Black Lives Matter tranne Bastoni, Bonucci, Verratti, Chiesa e Jorginho, che credevano fosse un omaggio a Moriero.

Roberto Mancini concede spazio a molte riserve e regala minuti a chi ha giocato pochissimo, come Donnarumma. Bastoni in difesa e Jorginho e Verratti a centrocampo garantiscono la qualità necessaria per arginare le sortite degli attaccanti gallesi e le giocate tentate da quelli azzurri. Page risponde lasciando fuori Davies, segno che il turnover sta bene a entrambe le squadre.

Dopo qualche minuto di studio Mancini decide subito di invertire gli esterni, mossa che funziona spesso in generale e praticamente sempre se quello che sposti dalla parte in cui il pallone non transita mai è Bernardeschi.

Al 26° sono però i dragoni ad andare vicino al gol, ma il colpo di testa di Gunter finisce alto dimostrando la poca dimestichezza dei gallesi con il gioco aereo. Al 39° l’Italia passa con Pessina, bravo a concretizzare un intelligente schema che prevede un calcio di punizione teso di Verratti e un infortuno di Sensi.

Lo stesso Pessina al 41° va vicino al raddoppio, ma il giocatore dell’Atalanta viene fermato sul più bello per eccesso di rialzo. Poco dopo l’arbitro rumeno Hategan fischia la fine del primo tempo senza concedere nemmeno un minuto, ché l’ultima volta che ha concesso iniziativa a un quarto uomo non è finita benissimo.

Nella ripresa la partita cala di ritmo, ma le occasioni non mancano e al 52° Bernardeschi colpisce il palo con una punizione da trenta metri grazie all’apporto di una doppia barriera azzurra incaricata di nascondergli la porta. Lo stesso Bernardeschi pochi minuti dopo viene calpestato da Ampadu, che lascia i suoi in dieci ma certo esce da eroe.

A Baku la Svizzera crea qualche pensiero ai gallesi e allora Page cerca di correre ai ripari inserendo Kieffer Moore, attaccante che a inizio carriera giocava da difensore centrale, un po’ come Andrea Ranocchia. Ma è l’Italia a tornare pericolosa quando Chiesa serve Belotti, il quale tuttavia si fa irretire da Ward e dalla sua voce profonda.

Al 76° Bale è libero di colpire al volo da posizione ottima, ma l’attaccante del Real Madrid dimostra tutta la sua squisita sensibilità sbagliando pur di non rovinare la serie di imbattibilità degli azzurri. Poi la partita si spegne, anche perché i gallesi non concepiscono l’idea di uno sport in cui si continua a giocare anche oltre l’ottantesimo.

Mancini ne approfitta per ulteriori cambi, tanto da riuscire a far contenti tutti i suoi, compreso Meret che per qualche minuto può fare il secondo portiere anche in Nazionale.

Gli azzurri attendono di sapere quale sarà la prossima avversaria non abbastanza forte da poter spingere gli italiani a gioire per la nazionale. L’Italia agli ottavi affronterà una fra Austria e Ucraina per battere il record di vittorie della nazionale di Pozzo, che dura da quando Austria e Ucraina nemmeno esistevano.

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