Road to Wembley #1, Turchia-Italia

Partono gli Europei e dopo un’attesa che sembra infinita, è arrivato finalmente il momento che tutti aspettavamo: poter guardare i giocatori dell’Italia mentre cantano l’inno senza preoccuparsi troppo dei droplets che sputano.

Gli Azzurri si presentano all’esordio contro la Turchia dopo aver risolto i ballottaggi della vigilia (chi a centrocampo fra Verratti e Locatelli, chi in avanti tra Chiesa e Berardi, a chi togli il volume fra i cronisti di Sky e quelli della RAI) davanti a un pubblico caldissimo, per fortuna solo metaforicamente.

La partita si apre con una lunga fase di studio ed entrambe le squadre sembrano patire l’emozione. Dopo una ventina di minuti Chiellini ha una grandissima occasione: essere marcato da Demiral. Purtroppo però Cakir mette in angolo il suo colpo di testa, non abbastanza angolato dato che il capitano di Juventus e Nazionale non è abituato a colpire senza un turbante.

Nella ripresa però le cose cambiano, con Mancini che inserisce Di Lorenzo al posto di Florenzi che ha ormai dimenticato come si gioca bene all’Olimpico di Roma.

Il risultato si sblocca al 53esimo, quando Berardi mette in mezzo col destro e Demiral colpisce di petto il pallone che finisce il rete, per poi correre a esultare con Bonucci e Chiellini rimanendo sorpreso dal fatto che non lo abbracciano.

Da quel momento in poi l’Italia dilaga e trova il secondo gol con Immobile, che ribadisce in rete la respinta di Cakir dimostrando che il suo problema non è giocare con la maglia della Nazionale ma farlo fuori dall’Olimpico.

Il tris arriva grazie a Insigne che trova il 3-0 con i tiro a giro sul secondo palo, completando il tris delle banalità dopo il gol da rapace di Immobile e la minchiata di Demiral.

Gli Azzurri partono così nel modo giusto ma adesso sarà fondamentale mantenere i piedi per terra visto che c’è già una partita importante da preparare: la finale.

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