Road to Qatar #3, Lituania-Italia

L’Italia arriva in Lituania per mantenere la testa del girone di qualificazione ai Mondiali 2022 ma anche per continuare a prepararsi agli Europei del 2021 senza però perdere d’occhio le final four di Nations League e a questo punto facciamole giocare pure la Supercoppa Europea no??

Mancini sceglie un 431, con Pellegrini, Locatelli e Pessina che hanno il compito di innescare Immobile, o quantomeno non fare passare la palla per El Shaarawy e Bernardeschi.
In difesa esordisce Toloi, che Mancini ha voluto per la sua duttilità: può infatti essere schierato sia nell’Italia che nel Brasile.

Il copione della gara è chiaro: la Lituania si difende con undici uomini e all’Italia sta bene così.
L’unica occasione dei primi 45 minuti è sui piedi di El Shaarawy, che è così tanto la brutta copia di se stesso che la Cina ha già chiesto di naturalizzarlo.

Nell’intervallo, Mancini manda in campo Chiesa al posto di El Shaarawy per portare un po’ di vivacità alla manovra e Sensi al posto di Pellegrini solo per ricordarsi chi fosse il tizio che si era preso la maglia numero 12.

Proprio il centrocampista trova la rete del vantaggio e chissà che queste buone prestazioni con l’Italia non possano portare a una convocazione dell’Inter.

Nel finale la partita si addormenta e Immobile spreca qualche occasione solo per permettere ai tifosi a casa di insultarlo e dare segni di vita e non far preoccupare i parenti.
Il laziale però trasforma nel finale il rigore del 2-0 finale: l’Italia di Mancini trova il 25esimo risultato utile consecutivo eguagliando l’Italia di Lippi del 2006.
Ora l’obiettivo è non eguagliare quella del 2010.

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