Road to Gdansk #16, Shakhtar Donetsk-Roma – Milan-Manchester United

SHAKHTAR DONETSK-ROMA

Con una decisione dell’ultimo momento del sindaco di Kiev la partita si gioca a porte chiuse, una sorpresa per i giallorossi che non sono abituati ad avere un sindaco.

Sin dai primi minuti di gioco lo Shakhtar dimostra di aver imparato la lezione dell’andata e nel primo tempo cerca di addormentare gli avversari per difendere lo 0-3.

Nel secondo tempo Mayoral colpisce due volte: con la prima affonda i sogni ucraini che comunque pareggiano, con la seconda quelli bosniaci, infatti lo spagnolo continua a sembrare più in vena di Dzeko sotto porta e toglierlo dal campo per Fonseca sarà impossibile, almeno fino alla partita col Napoli.

Il match si conclude 1-2, una grande soddisfazione per Fonseca che può guardare al futuro con più ottimismo, probabilmente avrà già firmato per qualcun altro quando la Roma si deciderà a proporgli il rinnovo.

Per comprendere l’impresa dei giallorossi bisogna pensare a quanto l’Inter abbia sofferto lo Shakhtar in Champions e a quanto la Roma abbia sofferto gli ottavi di Europa League, sempre in secondo piano da quando esiste la Gazzetta dello Sport.

MILAN – MANCHESTER UNITED

Dopo il pareggio dell’Old Trafford Milan e Manchester United si affrontano a viso aperto, come spesso avviene nelle serate di Milano. Pioli deve fare i conti con una lista lunghissima di infortunati, ai quali perlomeno si è aggiunto Calabria.

Nel primo tempo i rossoneri creano diverse occasioni, ma non riescono a trovare il gol, anche perché Castillejo è spaesato a giocare centravanti e Calhanoglu è spaesato a giocare a calcio.

I cambi durante l’intervallo decidono la partita, dato che Solskjaer fa entrare Pogba e Pioli non toglie Meité. Al 48° infatti è proprio l’ex Juventus a trovare il gol decisivo – cosa che nelle partite europee che contano sta ormai diventando una costante. Dopo il gol subito il Milan non riesce tuttavia a tenere alto il ritmo, anche perché non è facile contro avversari vestiti da effetto Doppler.

A metà ripresa entra Ibrahimovic, ma si capisce che non è serata dal fatto che al suo ingresso non parte alcuna fanfara balcanica. Al 74° lo svedese ha infatti una grande occasione, ma Henderson gli nega il gol, dimostrando una gran bravura. Nonché un notevole coraggio.

Lo 0-1 finale elimina dunque i rossoneri: peccato, perché l’occasione era particolarmente ghiotta, dato che al momento del calcio d’inizio si sapeva già che ai quarti ci sarebbe stata la concreta possibilità di beccare un’italiana.

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