Road to Gdansk #15, Manchester United-Milan – Roma-Shakhtar Donetsk

MANCHESTER UNITED-MILAN

Nel “teatro dei sogni” di Manchester si affrontano due delle squadre più importanti e gloriose della storia del calcio; ma siccome siamo nel 2021 si tratta solo un moscissimo ottavo di Europa League. Il Milan deve rinunciare a giocatori del calibro di Ibrahimovic e Mandzukic, mentre i red devils devono fare i conti con le assenze di Rashford e Romagnoli.

Nel primo tempo i rossoneri scendono in campo con quella leggerezza di spirito che solo il sapere di essere sopravvissuti in Europa a Inter e Juventus può dare; va a segno Kessié, ma l’arbitro annulla perché il portiere degli inglesi non era sulla linea di porta.

A inizio ripresa passano però i padroni di casa col giovanissimo Amad Diallo, lasciato colpevolmente libero da Tomori e da Percassi. Il Milan tuttavia non si scompone e ricomincia a spingere, sopperendo alla prestazione negativa di Leao con quella del Manchester United. Il meritato pareggio arriva nel recupero, quando Kjær trova il primo gol in rossonero e Henderson una bellissima vanessa io.

La qualificazione si deciderà al ritorno del “Meazza”, in vista del quale il Milan proverà a recuperare alcuni dei suoi infortunati e il Manchester United un paio di giocatori che sappiano che la palla va messa dentro la porta.

 

ROMA-SHAKHTAR DONETSK

Per gli ottavi di Europa League i giallorossi affrontano nuovamente una ex squadra di Fonseca, consci che un’eliminazione li aggiungerebbe alla lista.

Il tecnico lusitano però dimostra di conoscere molto bene i suoi avversari salutandoli tutti a più riprese durante la partita, e mette in campo una Roma concentrata e tonica, impartendo indicazioni eccezionali per la serata, come quella per Pau Lopez: “Stasera para ti prego”.

Il gol del vantaggio di Pellegrini è quindi meritato e anzi, al termine del primo tempo si ha la sensazione che il risultato sia assurdamente stretto, proprio come la maglia di Pedro.

È proprio l’esperta mezzapunta spagnola a lasciare il campo per El Shaarawy che prima si divora il raddoppio, poi si divora la difesa ucraina, dimostrando che forse il problema in Cina era che gli dessero poco da mangiare.

Cinque minuti dopo il match lo porta sul 3-0 il solito colpo di testa di Mancini, sempre più leader e attaccato alla maglia, si vede già che ha davanti a sé un futuro da capitano insultato dalla curva.

Il passaggio del turno è in ghiaccio, nel senso che va confermato nel gelo ucraino dove i giallorossi saranno attesi da qualcosa a cui non sono abituati: i tifosi.

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