ROAD TO ISTANBUL #27, ATALANTA-REAL MADRID

Atalanta-Real Madrid è una di quelle partite che un ambiente come quello nerazzurro aspetta da sempre e per cui è pronto a dare la vita, come dimostrano gli assembramenti fuori dallo stadio.
Gasperini prova il modulo a una punta schierando Muriel al fianco del fantasma di Zapata, mentre Zidane deve fare i conti con assenze pesantissime tra cui Benzema e Sergio Ramos, due dei giocatori simbolo del Real Madrid che sta sul cazzo a tutti.
Dopo 17 minuti di studio, il Real con una verticalizzazione improvvisa dà prova di tutte le sue qualità: indurre l’arbitro a espellere un avversario a caso. La scelta sembra esagerata, tanto che lo stesso arbitro è costretto perfino ad ammonire Casemiro per compensare.
Passa meno di un quarto d’ora e i padroni di casa perdono pure Zapata per un infortunio muscolare. Gasperini non vuole cambiare l’impianto tattico e lo sostituisce con il fantasma di Pasalic.
Il primo tempo si conclude senza occasioni da gol, la partita è molto nervosa e i 22 in campo pensano più a difendersi.
Il secondo tempo si apre con Gasperini che dopo 10 minuti sostituisce Muriel, in balia dei centrali spagnoli, con Ilicic. La mossa è un classico di Gasperini: inserire un trequartista e litigarci durante una partita di Champions.
Il tecnico urla infatti “Basta lamentarsi e fai qualcosa”, che è esattamente quello che la gente crede sia la cura contro la depressione.
Subito dopo l’uscita dal campo dello sloveno, il Real trova il jolly: un tiro dai 20 metri di Mendy, che si coordina come Pippo mentre scivola su una banana regala la vittoria al Real, che ora partirà molto avvantaggiato per la gara di ritorno.
Al Bernabeu ci sarà un arbitro.
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