Road to Istanbul #19, Juventus-Dinamo Kiev
Reduce dal passo falso di Benevento, la Juventus affronta la Dinamo Kiev con quell’entusiasmo che solo le notti di Champions e la difesa degli ucraini sanno dare.
Pirlo schiera dal primo minuto Ronaldo (una vittoria in Champions paga mezzo stipendio di Sarri), ma perde nuovamente Chiellini, che si è fatto male scendendo dal lettino del medico che aveva appena sancito la guarigione dal precedente infortunio.
I bianconeri partono bene e, dopo aver sfiorato il gol in più occasioni, al 21esimo passano in vantaggio quando Chiesa con un colpo di testa sorprende gli avversari, che si aspettavano il solito tuffo in orizzontale e non un salto in verticale.
Qualche minuto dopo Ronaldo sfiora il raddoppio con la traversa numero 400 in carriera (non è vero, ma ormai tutto quello che fa Ronaldo deve essere seguito da una statistica importante), poi gli uomini di Pirlo hanno uno dei loro classici cali di tensione, ma Szczesny è bravo a non ibernarsi nella prima parte di gara e a respingere due volte.
La superiorità tecnica dei bianconeri è però evidente e in pochi minuti la partita viene chiusa: prima col gol numero 750 di Ronaldo (visto?) alla fine di un’azione in cui tutti gli uomini d’attacco danno il loro prezioso contributo: Chiesa crossa, Morata infastidisce il portiere, CR7 segna, Dybala siede comodamente in panchina; poi con l’attaccante spagnolo, che prosegue il suo magic moment con il sesto gol in Champions e due weekend liberi.
Finisce 3-0 e con questa vittoria la Juventus non solo ritrova sicurezza e convinzione, ma tiene ancora aperta la corsa per il terzo posto. Per superare in classifica il Barcellona, infatti, servirebbe un’impresa tale che è più probabile che i bianconeri riescano a vincere la Liga.
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