Road to Istanbul #12, Zenit-Lazio

Una Lazio rimaneggiata a causa di un calciomercato debolmente positivo vola in Russia con la speranza di fare punti e convincere Putin a dargli il vaccino per il Covid.

Dopo un’iniziale fase di studio durata come lo spoglio in Pennsylvania lo Zenit trova il vantaggio al 32esimo con Erokhin, che approfitta del lavoro in area di Dzyuba e trafigge Reina.

A differenza del collega russo Muriqi è in smart working e il primo tempo termina senza conclusioni biancocelesti con Marusic e Fares che dimostrano di non essere riusciti ad accedere al bonus mobilità.

Nei primi minuti della ripresa escono Parolo, Fares e Muriqi e così si è già fatto il 60esimo.

Gli ingressi di Cataldi, Pereira e Caicedo sembrano ravvivare il ritmo degli uomini di Inzaghi che iniziano a rendersi pericolosi e allora decidono di anticipare di 10 minuti il tradizionale gol dell’ecuadoriano allo scadere.

Acerbi, che finora non ha saltato nemmeno un minuto e nemmeno un tampone, crossa in mezzo e trova Caicedo che dimostra di poter segnare pure se non è impegnato in una mischia.

Nel finale Milinkovic sfiora il gol di sinistro ma la partita si chiude con un brivido per la Lazio: uno dei 20.000 tifosi russi tossisce.

Ora la Lazio deve cercare di recuperare qualcuno dei suoi uomini per affrontare al meglio i prossimi impegni e perché i ragazzi della Primavera così rischiano di perdere l’anno scolastico.

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