Road to Istanbul #1, Dinamo Kiev-Juventus

La Juventus esordisce in Champions League a Kiev davanti a 14 mila spettatori, voluti dalla Uefa con una particolare norma anti-immergiamoci, dovuta a eventuali telecronache di Caressa.

Pirlo lascia fuori Frabotta e Portanova, ai quali i genitori non hanno firmato l’autorizzazione per la trasferta di Kiev, ma stupisce di nuovo tutti rimescolando i suoi tre centrali: ancora un paio di partite e sarà pronto a ricollocare anche Szczesny.

I bianconeri, nell’occasione in completo color Kulusevski, prendono subito in mano il gioco e sfiorano il gol con Chiesa, impegnatissimo a dimostrare di non essere il nuovo Bernardeschi, e con Chiellini, che dopo pochi minuti è costretto a fingere un infortunio muscolare pur di smettere di fare il regista difensivo.

La squadra di Lucescu per tutto il primo tempo si limita a difendere, arretrando e bruciando tutto quello che incontra sulla sua strada, ma viene fregata dal cambio di campo dopo l’intervallo. Al primo minuto della ripresa infatti la Juventus passa in vantaggio con un’azione che coinvolge tutti i suoi uomini più pericolosi, tra cui il portiere Buschan, che offre a Morata un assist perfetto.

Nonostante lo svantaggio, l’atteggiamento della Dinamo non cambia e i ritmi rimangono così lenti da essere vivacizzati perfino dalle interruzioni per le sostituzioni, per esempio dall’ingresso di Dybala, che Pirlo si affretta a mandare in campo prima che qualcuno si faccia espellere. A chiudere la partita ci pensa di nuovo Morata, così decisivo che Spadafora sta già verificando eventuali violazioni del protocollo.

La Juventus parte dunque col piede giusto e Pirlo, 100% di vittorie in Champions in carriera, può guardare con ottimismo alla qualificazione grazie alle numerose indicazioni positive emerse, relative soprattutto alle prestazioni di Dinamo Kiev e Ferencvaros.

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