Road to Istanbul #22, Napoli-Genk

Per la sua ultima partita sulla panchina del Napoli, Ancelotti ritrova Milik e Allan, lasciando Lozano in panchina e Insigne negli spogliatoi di Udine. L’allenatore del Genk, non avendo più nulla da chiedere alla competizione, decide di porre fine alla giovinezza di Vandevoordt, che a 17 anni diventa il più giovane portiere della storia della Champions League.

L’estremo difensore belga diventa subito protagonista e, poco dopo la traversa dell’ex colpita da Koulibaly, regala il pallone a Milik per l’1-0, diventando il più giovane portiere della storia a fare una cazzata in Champions League. Il Napoli rallenta i ritmi e concede alcune occasioni sbagliate clamorosamente dai giocatori del Genk, che dimostrano che il problema non è l’età, sono proprio i giocatori del Genk.

Bastano però un paio di accelerazioni e prima dell’intervallo Milik chiude la partita, prima su assist di Di Lorenzo, poi su rigore, fischiato quando il più giovane portiere della storia della Champions League a causare un rigore mette a terra Callejon, nel disperato tentativo di anticipare la sua simulazione.

Nella ripresa le squadre tornano in campo con gli stessi 22 giocatori e, a sorpresa, con gli stessi allenatori, nonostante De Laurentiis avesse chiesto di poter già mandare in panchina Gattuso. L’unica emozione nei secondi 45 minuti è il 4-0 segnato da Mertens dagli 11 metri, quando De Norre ferma col braccio un tiro di Callejon, finendo la partita con più parate dell’estremo difensore.

Il Napoli vince e passa il turno senza aver perso neanche una partita, Milik si porta a casa il pallone e De Laurentiis la testa dell’allenatore: evidentemente il suo sogno nel cassetto è riuscire un giorno a prendere Montella. Ora toccherà a Gattuso cercare di ricompattare il gruppo in vista degli ottavi e respingere i tentativi di farsi adottare messi in atto dal figlio di Ancelotti.

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