ROAD TO BAKU #2

SIVIGLIA – LAZIO

Giunta a Siviglia con la speranza di ribaltare la sconfitta dell’andata e di trovare il barbiere che riesca finalmente a sistemare Luis Alberto, la Lazio punta sul recupero di Immobile e Milinkovic-Savic, gli spagnoli sugli altri 9 titolari biancocelesti.

Dopo il vantaggio andaluso del primo tempo, nella ripresa Inzaghi le tenta tutte: prova a cambiare uomini, prova a cambiare modulo, prova perfino a cambiare squadra, fingendosi allenatore del Siviglia, ma niente.

I biancocelesti perdono 2-0, non riuscendo nemmeno a sfruttare le espulsioni di Vazquez e Marusic. Dovranno così concentrarsi sulla corsa al quarto posto in campionato, salutando l’Europa League, ma niente paura: non è un addio, è solo un arrivederci a settembre.

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NAPOLI – ZURIGO

Atmosfera surreale al San Paolo, quasi completamente vuoto. Colpa dell’impegno infrasettimanale di Europa League, della doppia sfida ormai indirizzata dalla partita di andata, e dal timore di beccare i controllori allo stadio.

Come da copione, il Napoli domina e costruisce tantissimo, mentre lo Zurigo è costretto ad appellarsi al miglior Insigne per mantenere lo 0-0 fino al 43′. Il fantasista azzurro infatti spreca così tanto che i tifosi iniziano a chiamarlo “pubblica amministrazione”.

Il mattatore della serata diventa così Ounas. L’algerino, con un assist e un gol corona quella che è la sua migliore prestazione da quando è a Napoli e potrebbe diventare un’arma molto pericolosa in campionato, dove ci saranno parecchie occasioni di giocare partite con nulla in palio.

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INTER – RAPID VIENNA

L’Inter affronta il Rapid Vienna con l’entusiasmo di chi arriva da tre vittorie consecutive e la consapevolezza di chi affronta il Rapid Vienna.

I nerazzurri sbloccano subito la partita con Vecino e al diciottesimo raddoppiano con il più incredibile dei gol: segna infatti Ranocchia che poi, per dimostrare di essere rimasto quello di sempre, regala un’occasione ai viennesi con una cazzata delle sue.

Nella ripresa il Rapid prova qualche contropiede, approfittando dell’ingresso in campo di Borja Valero, ma nel finale l’Inter dilaga: segnano Perisic e Politano, mentre per il gol della bandiera, gli austriaci devono affidarsi a Schobesberger e Tinder.

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