Luka Modric

Luka Modric è un centrocampista centrale, capace di ricoprire anche il ruolo di trequartista e di bomba di mercato.
Nasce a Zara nel 1985 e subito decide che in futuro vorrà vestire una semplice maglietta bianca.
Inizia a giocare durante la guerra d’indipendenza croata, il che contribuisce a fargli sviluppare quei rapidi, improvvisi e continui cambi di direzione.
Firma per la Dinamo Zagabria a 16 anni, quando appare ormai evidente che per il basket non ha il fisico.
Si trasferisce poi per un anno in Bosnia e in quel campionato dal gioco molto duro si abitua a scontrarsi con gente con un fisico più aitante del suo: gli adulti.
Nel corso dell’ultima partita con la Dinamo Zagabria lo stadio lo saluta con una standing ovation, onore più unico che raro per uno che non abbia avuto parte in qualche pulizia etnica.
Nel 2008 passa al Tottenham e contribuisce a condurre la sua squadra allo storico traguardo dei quarti di Champions, anche se con l’Inter nel girone e il Milan agli ottavi sono buoni tutti.
Nel 2012 viene acquistato dal Real Madrid per 42 milioni di Euro, diventando l’acquisto meno costoso dell’era Perez.
Coi Blancos vince il suo primo trofeo a trentasei ore dall’acquisto. A me era successo con l’Inter a Fifa ‘99.
Durante la sua esperienza a Madrid colleziona quattro Champions League, tre Coppe del mondo per club e due Supercoppe europee. Eppure nessuno gli ha chiesto se sa twerkare.
Nel 2016 diventa il capitano della Nazionale croata ma sembra talmente emaciato che la prima volta cheindossa la fascia di capitano gli offrono la colazione all’Avis.
In molti ravvisano una forte somiglianza fisica con Montolivo, con il quale condivide anche l’anno di nascita, il ruolo e l’impressionante talento. Almeno a giudicare dai filmati che va mostrando il procuratore di Montolivo.
Il suo 2018 è stato straordinario: vittoria della Champions League, del Pallone d’Oro, finale dei Mondiali e mancato passaggio all’Inter.
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