Road to Kiev #2

MANCHESTER CITY – NAPOLI

Si preannuncia grande spettacolo a Manchester, grazie alla presenza delle due squadre che a detta di molti giocano il miglior calcio d’Europa: il City di Guardiola e le riserve del City di Guardiola.

Nella prima mezz’ora gli inglesi partono a razzo: due goal, una traversa e la sensazione di poter essere pericolosi a ogni accelerazione, un po’ come il taxista di Aguero.

Sul finale del tempo Mertens ha una grande occasione per accorciare le distanze, ma sbaglia un rigore importantissimo, dimostrando di essersi definitivamente calato al meglio nel ruolo che una volta era di Higuain.

Nella ripresa il Napoli pare trasformato, grazie a un pressing così alto da arrivare alle prime file della curva del City.

Le rapide trame dei partenopei mettono in luce i limiti degli inglesi, abituati ad avere sempre la palla tra i piedi, finché Fernandinho, in crisi di astinenza, pur di calciare qualcosa sceglie il piede di Ghoulam, per il rigore del 2-1 finale.

Ora i ragazzi di Sarri sono terzi in classifica a -3 dallo Shakhtar, ma devono guardare i lati positivi: con un buon secondo tempo hanno infatti dimostrato di potersela giocare quasi alla pari con il City in vantaggio di due goal.

JUVENTUS – SPORTING LISBONA

Per la fondamentale sfida con lo Sporting, Allegri si affida alla formazione dello scorso anno con qualche, fondamentale differenza, tra cui soprattutto Sturaro per Dani Alves e il fantasma di Alex Sandro al posto di Alex Sandro.

È proprio l’esterno brasiliano a concedere il vantaggio agli avversari, prima mancando l’intervento, poi mettendo la palla nella propria porta e costringendo Buffon a imprecare perfino l’allenatore portoghese Jesus.

Il pareggio arriva pochi minuti dopo quando Pjanic segna con una splendida punizione, convincendo a far battere i prossimi rigori della Juventus da fuori area e con una barriera.

Nella ripresa la situazione non si sblocca finché Allegri non azzecca il cambio decisivo: fuori Sturaro, dentro qualcun altro.

Dopo il gol decisivo di Mandzukic, i bianconeri hanno rischiato la beffa finale quando è arrivato un buon pallone a Doumbia, che per fortuna della Juventus invece di segnare si è ricordato di essere Doumbia.

Ora sarà decisiva la sfida di Lisbona, dato che per il primo posto il Barcellona sembra irraggiungibile, mentre l’Olympiacos ha una difesa così scarsa da aver preso goal da Digne.

CHELSEA – ROMA

Nella delicata trasferta di Londra, la Roma tiene in mano il pallino del gioco sin dal primo minuto e dai piedi dei suoi partono tutte le occasioni importanti del match, infatti il Chelsea va rapidamente sul 2 a 0 grazie alle forniture di Juan Jesus e Bruno Peres.

I blues dalla loro provano a eseguire fedelmente le istruzioni di Conte, così proprio come lui se ne stanno tutto il tempo in un rettangolo a sbraitare e ad agitarsi senza toccare palla.

Grazie a Kolarov che si inventa un gran goal prima del duplice fischio, la Roma a inizio ripresa è talmente convinta delle proprie possibilità che Pallotta ha dato mandato di costruire un secondo stadio sopra al primo.

Il forcing si concretizza con due eurogoal di Dzeko con cui la Roma si porta meritatamente in vantaggio, ma ogni tifoso giallorosso capisce come finirà la partita notando un dettaglio: è ancora il 70esimo.

Bastano pochi minuti infatti e il Chelsea fa fruttare il suo potenziale offensivo nella maniera più imprevedibile: segnando il definitivo 3-3 con un colpo di testa di Hazard.

Col pari di Londra, la Roma si conferma al secondo posto e dimostra che in questo girone può raggiungere qualsiasi risultato se i giocatori dovessero continuare a fornire queste prestazioni. Soprattutto quelli dell’Atletico.

(immagine: http://www.stadiosport.it)

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