Tutti i perché della corsa scudetto

Quest’anno sono molte le squadre in lotta per lo scudetto e, anche se nessuna lo merita, una finirà inevitabilmente per vincerlo. Analizziamo le possibilità delle prime 7 in classifica.

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INTER

Perché sì
La squadra è prima, ma può ancora migliorare: potrebbe esserlo meritatamente. Murillo e Miranda si stanno rivelando un muro invalicabile, Melo e Medel due mastini implacabili: se si giocasse senza pallone lo scudetto sarebbe già assegnato. Mancini sembra aver trovato la giusta collocazione per tutti i suoi giocatori, soprattutto Ranocchia.

Perché no
Icardi e Jovetic sono come Clark Kent e Superman: se c’è uno, l’altro non si vede mai. Ci sono dei problemi in attacco, la squadra segna talmente poco che il prossimo obiettivo sarà provare a vincere 0-0.

FIORENTINA

Perché sì
La Fiorentina ha affidato la governance tecnica a un allenatore straniero, allineandosi alle aspettative europee per il Paese. La squadra attua un possesso palla così prolungato che spesso gli avversari sono costretti a portarsene una da casa. Kalinic segna così tanto che è riuscito a far dimenticare Mario Gomez. Al secondo goal.

Perché no
Giuseppe Rossi è talmente irriconoscibile che gli chiedono i documenti perfino in infermeria, mentre per Ilicic si avvicina la stagione del letargo. La squadra è poco abituata e potrebbe non reggere il peso dei momenti che contano, cioè quando le grandi storiche inizieranno a ricevere rigori omaggio.

ROMA

Perché sì
Quello giallorosso è molto probabilmente il miglior undici della Serie A, contando che 8 posizioni sono coperte da Florenzi. Pjanic ha avuto un inizio di stagione finalmente consono alla grandezza del suo talento e del suo cranio; e se Dzeko incomincia a segnare come sa, non ce ne sarà per nessuno. In particolare, per Iturbe.

Perché no
La difesa mostra ancora qualche limite, i difensori, ad esempio. Probabilmente la panchina a disposizione di Garcia non è ai livelli dei titolari e alla lunga potrebbe essere difficile affrontare il triplice impegno di campionato, Coppa Italia e Europa League.

NAPOLI

Perché sì
Finalmente la rosa del Napoli è una delle migliori del campionato, grazie soprattutto alle cessioni di Pirlo, Vidal e Tevez. Sarri ha conquistato la città al punto che quest’anno nel presepe i Magi porteranno a lui i doni. Higuain è in uno stato di grazia tale che potrebbe segnare perfino su rigore.

Perché no
La squadra potrebbe pagare l’inesperienza di Sarri e iniziare a festeggiare una volta raggiunti i 40 punti. Insigne si infortuna così spesso che il suo fisioterapista sta bestemmiando quasi quanto il suo professore di italiano.

SASSUOLO

Perché sì
Dopo oltre 30 anni, la vittoria di una squadra di secondo piano è quello che tutti sperano, soprattutto per vedere la reazione di Lotito. Berardi, Defrel e Sansone formano un trio d’attacco completo e una discreta boy band. Acerbi sembra un altro giocatore dopo aver superato la grave malattia: la militanza nel Milan.

Perché no
La squadra non è completa, la panchina non adeguata, manca il fuoriclasse che ti fa fare il salto di qualità e inoltre… eddai su, è il SASSUOLO, cazzo!

MILAN

Perché sì
Perché Romagnoli potrebbe rivelarsi il nuovo Nesta, Bacca fa gol ogni volta che gli arriva una palla buona e le altre pretendenti sono scarse. Ma soprattutto non dimentichiamo che al Milan ha vinto uno scudetto anche Zaccheroni.

Perché no
Perché alla fine neppure unendo le doti di Mexes, Alex ed Ely si riesce a fare un mezzo Maldini, le palle a Bacca arrivano da Cerci e il Milan è molto scarso. Ma soprattutto non dimentichiamo che i “perché sì” sono cazzate colossali.

JUVENTUS

Perché sì
I bianconeri sono in ripresa: Dybala sembra finalmente giustificare l’enorme spesa fatta da tutti quelli che l’hanno comprato al fantacalcio e la difesa ha ritrovato la solidità perduta, è bastato togliere Chiellini. In più, col rientro di Khedira, Allegri può finalmente contare sul centrocampo titolare per i primi 15 minuti di ogni partita.

Perché no
C’è ancora molta incertezza tattica in casa bianconera: non si sa se sia meglio la difesa a 3 o quella a 4, se Morata renda meglio da esterno o da punta, il dualismo tra Alex Sandro e Evra, se Hernanes debba andare in panchina o in tribuna. Inoltre, Allegri deve far fronte a una lunghissima serie di infortuni cominciati a luglio, con l’acquisto di Zaza per 18 milioni.

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