Road to Berlin

FASE A GIRONI

Sorteggiato nel girone F, il Barcellona parte col freno a mano tirato, battendo solo 1 a 0 al Camp Nou l’Apoel Nicosia, convinto che non possa che trattarsi dell’ultima amichevole estiva, prima dell’inizio della stagione vera e propria.

La seconda giornata prevede invece il big match contro il Psg. A Parigi il Barcellona conferma di riuscire a far realizzare cose incredibili ai piccoletti, subendo goal di testa da Verratti. A niente valgono le reti di Messi e Neymar, soprattutto se in difesa schieri Mathieu: finisce 3 a 2 per i francesi, che prendono la testa del girone.

Nelle successive partite le cose si mettono per il verso giusto: sarà per il rientro di Suarez, terminate la squalifica e la digestione di Chiellini, sarà per la minaccia di acquistare Josè Angel, sarà perché Messi segna sei goal in tre partite, ma arrivano 9 punti. Da segnalare, nel finale della sfida contro l’Ajax, il primo goal in Champions di Ramirez Castillo, uno spettatore scelto a caso, per dimostrare quanto i perfetti meccanismi di squadra prescindano dagli interpreti.

Il primato del girone si gioca però nello scontro diretto col Psg, che si presenta a Barcellona con un punto di vantaggio. L’ex Ibrahimovic colpisce dopo 15 minuti, ma Messi ne impiega solo 4 per togliergli il ruolo di protagonista, ricordandogli il motivo per cui si è abbassato a finire al Milan pur di non giocare più con lui. Le reti di Neymar e Suarez chiudono il conto: per gli spagnoli è 3 a 1 e primo posto.


OTTAVI DI FINALE

Sorteggiata per il secondo anno di fila, Manchester City – Barcellona sta diventando un appuntamento fisso degli ottavi di finale, quasi quanto l’eliminazione dell’Arsenal. Gli inglesi vogliono invertire la tendenza del 2014, quando in entrambe le sfide rimasero in 10 e poi subirono i goal decisivi. Infatti stavolta prima subiscono la doppietta di Suarez e solo successivamente l’espulsione di Clichy. Il goal di Aguero lascia qualche speranza al City, anche grazie al rigore sbagliato da Messi all’ultimo minuto.
Il ritorno è quasi una formalità: il Barcellona passa in vantaggio con goal di Rakitic, su splendido assist di Messi. A questo punto, però, sale in cattedra Aguero, che dimostra di non essere inferiore al suo illustre connazionale. Sbagliando un rigore anche lui.

QUARTI DI FINALE

Ai quarti il sorteggio propone nuovamente la sfida tra Psg e Barcellona, coi francesi che puntano ancora al secondo posto. Nella partita di andata è assente Ibrahimovic, non solo perché è un match decisivo, ma anche perché è squalificato. Neymar porta in vantaggio gli spagnoli, ma il risultato rimane in bilico fino a quando David Luiz, terrorizzato dall’idea di giocare un’altra semifinale dopo Brasile – Germania, decide di farsi irridere due volte da Suarez, rendendo impossibile la qualificazione. La supremazia del Barcellona è così netta che l’unico giocatore francese a mettere in difficoltà Ter Stegen gioca con gli spagnoli: è Mathieu, che devia un tiro di van der Wiel per l’1-3 finale.
Il match di ritorno verrà ricordato solo per il goal del definitivo 2 a 0 di Neymar: un colpo di testa che gli è costato 2000 euro di parrucchiere.


SEMIFINALE

Barcellona – Bayern Monaco è una finale anticipata, un quarto posticipato, un match clou di campionato geograficamente errato. Guardiola lamenta assenze fondamentali per il suo gioco: non tanto Robben e Ribery infortunati, quanto Iniesta e Messi nell’altra squadra. Ed è proprio la pulce argentina a spezzare prima l’equilibrio, con un tiro da fuori, poi l’autostima di Boateng, che viene umiliato in mezzo all’area nell’azione del 2 a 0. Neymar chiude il conto nel finale, rendendo la partita di Monaco una vetrina in cui i giocatori del Bayern tentano di convincere il Barcellona ad ingaggiarli per la prossima stagione: finisce 3 a 2 per i tedeschi con molti curricula consegnati, qualche “Le faremo sapere”, ma soprattutto col Barcellona che si qualifica per la finale di Berlino.

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